3 cose da fare assolutamente se sei il capo

Quando sei il capo

Quando sei il capo

 

Che tu sia solo al timone della tua azienda, che tu sia solo dentro una stanza a gestire un impero di collaboratori dislocati ovunque, che tu abbia appena deciso di cambiare sul serio o che la decisione sia già presa da tempo, insomma, se quando ti svegli al mattino non sei quello che riceve ordini, ma quello che lì da, insomma se sei il capo, oggi ho preparato per te alcune semplici riflessioni su cose che devi assolutamente fare… per quale motivo, decidilo tu.

 

Combatti in prima linea

Ci sono almeno due modi per fare il capo, il primo è dare ordini a distanza, il secondo è condurre personalmente le truppe in battaglia. Questa figura del capo condottiero che combatte nella mischia insieme ai sottoposti a me mi è sempre piaciuta un sacco! Se ci fai caso, in Braveheart il Re Plantageneto (cattivone) osserva sempre le battaglie da una posizione sicura mentre Mel Gibson mozza arti a spadate con i suoi tra sangue e fango, insomma, cose amene. 

È stancante? Accidenti sì, certo che è stancante e se sei un freelance (capo di te stesso) non hai nemmeno alternative, però non è brutto, anzi è divertentissimo. Nei film come nella vita, i vari condottieri muoiono sempre giovani e tra atroci sofferenze, però devi dire che se la sono giocata alla grande!

 

Sii sempre attento e gentile, con tutti!

Un “capo” si trova in una posizione elevata rispetto a chi lavora per (o magari con) lui e anche gli interlocutori esterni si aspettano di avere a che fare con una persona responsabile e autorevole. 

Significa che quando sei in mezzo alla mischia come Mel Gibson nella battaglia per prendere York, non puoi girarti e andare via se ti viene mal di pancia. Certo se a fartelo venire sono i collaboratori è un altro conto, ma se hai appena scoperto che tuo figlio ha lo stesso naso a patata dell’idraulico, è meglio che rimani a casa e ne discuti con tua moglie o semmai con l’idraulico, piuttosto che prendere tutti a muso duro perché diciamo così, hai la luna storta. 

La pazienza ha certamente un limite, ma il fatto che tu sia stracotto dopo una giornata di lavoro tremenda, non ti autorizza a trattare con sufficienza chiunque ti si rivolga in certi momenti, insomma, le persone veramente grandi hanno un controllo tale da essere garbate sempre e comunque… i capi a maggior ragione. Se non ci riesci non cade il mondo, sei solo un cattivo capo.

 

Premiati tanto e spesso

Nessuno ci pensa mai, ma un buon capo, uno come Mel Gibson per intenderci, dato per assunto che non campa cent’anni, deve tentare di protrarre il più possibile in avanti la data della sua dipartita e per farlo avrà necessità di produrre endorfine possibilmente senza ricorrere all’uso di sostanze (ancora) illegali. Una via è premiarsi, non per forza facendosi regali in modo tradizionale, piuttosto fissando obiettivi intermedi, raggiunti i quali far scattare “il premio”.

Il premio è una cosa di cui non devi parlare con nessuno, un segreto bello da conservare, che ti rende perfino maestoso rispetto alla vita. Se sei un capo, prenditi una giornata libera e vai a visitare un posto in riva al mare in marzo, un posto che non avresti mai visitato, solo per vedere com’è. Esatto, il premio è regalarti tempo per fare cose a cui non penseresti mai proprio perché sei il capo. 

Hai mai scritto un romanzo? Hai mai passeggiato a piedi nudi sulla terra arata o su un prato? E se ogni giorno hai la sensazione di lanciarti da un aereo senza paracadute, perché non provi la sensazione di lanciarti davvero? (col paracadute però).

 

E se non sono un capo?

Ti svelo un segreto, lo sei. Ti hanno solo fatto credere di non esserlo ma accidenti se lo sei.

Per te valgono le stesse regole, anzi se vuoi, prendi quest’articolo come uno spunto per riflettere un momento su te stesso, su quello che vuoi… e se la risposta non ti piace, cambiala.

2 Comments

  1. Notizie 06/10/2016
  2. Monica 12/10/2016

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