Evidence Based SEO

EBS - evidence based SEO

EBS – Evidence Based SEO

Oggi proviamo a dire qualcosa e far nascere la discussione (non credo sarà difficile), sull’epistemologia dell’ottimizzazione per i motori di ricerca.

La SEO è una scienza?

Si tratta fondamentalmente di capire cosa intendiamo per scienza, premettendo che in ogni caso parliamo del modo in cui l’uomo tenta di comprendere la realtà che ha sotto il naso.

A tal proposito parliamo di scienze dure e scienze molli. Le prime si riferiscono solitamente ad un sistema di conoscenze ottenute attraverso un’attività di ricerca prevalentemente organizzata e con procedimenti metodici e rigorosi, allo scopo di giungere ad una descrizione, verosimile, oggettiva e con carattere predittivo, della realtà e delle leggi che regolano l’occorrenza dei fenomeni. Le scienze molli invece, comprendono le forme di ricerca accademica nelle quali il rigore e l’aderenza al metodo scientifico vengono considerati superficiali, non basandosi su dati sperimentali e riproducibili o su dimostrazioni matematiche di tali dati.

Le scienze dure riguardano per lo più i fenomeni naturali, la chimica, la fisica e la biologia, insomma, tutto quello che si può misurare, mentre le scienze molli contemplano gli aspetti qualitativi di un oggetto di conoscenza, nella difficoltà oggettiva di misurare quelli quantitativi. Le scienza molli sono tutte le scienze sociali, come l’antropologia, la sociologia, la storia, la giurisprudenza etc.

E la SEO?

Ora cercherò di spiegare il motivo per cui i SEO litigano e litigheranno sempre sulle questioni di carattere epistemologico, cioè sul come vada studiata la nostra disciplina.

Quando sostengo in controtendenza con il sentire comune, che la SEO è una scienza sociale, ho ragione e torto allo stesso momento. Il motore di ricerca funziona misurando e mettendo in relazione i fattori di ranking su base quantitativa, ma questi stessi algoritmi sono programmati per registrare e tener conto di segnali che si producono su base sociale e relazionale. È possibile valutare la qualità di un documento web misurando i segnali “sociali” attraverso un modello matematico? Evidentemente sì, anche se Google commette ancora diversi errori di attribuzione, casualmente tutti sulle serp in cui non ha interesse economico. Quello che non è possibile è predire che una determinata tecnica (causa) produrrà sistematicamente gli stessi risultati in termini di ranking (effetto), cioè in effetti potrebbe essere dimostrato se si potesse isolare il fenomeno e riprodurre l’esperimento nelle medesime condizioni, ma in un web fatto di persone che ogni giorno interagiscono, producono e cercano contenuti, come fai a replicare un test?

Ad esempio (lo scrivevo sul mio blog qualche giorno fa), posso dimostrare che utilizzando stemming semantico e link building riesco a posizionare un certo documento web in una determinata posizione per una specifica parola chiave, ma per dimostrare che riesco o meno a fare la stessa cosa solo con la semantica del testo o solo con la link building, dovrei tornare indietro nel tempo e ripetere il test, altrimenti, qualunque nuova variabile, farà crollare le condizioni rigorose a cui sono soggette le scienze dure. No, non penso sia possibile tirare fuori regole generali da un test SEO, ciò non toglie che questi vanno fatti e sono importantissimi, ora ti spiego perché.

I SEO test sono inutili

Sempre qualche giorno fa, sui Fatti di SEO l’ho scritto provocatoriamente, ma in realtà credo che i test sono inutili solo se pensiamo di tirarvi fuori regole generali. Nella SEO non c’è niente di dimostrabile con il metodo scientifico, perché tale metodo non si adatta alle scienze sociali. Una cosa utilissima per la nostra comunità sono i case study, cioè i resoconti di singoli progetti che mettono in luce i risultati raggiunti in un dato segmento a fronte dell’utilizzo di tecniche specifiche. 

La nostra, più che una comunità scientifica è una comunità di pratiche, in cui ci si basa sul principio dell’evidenza empirica. Potremmo invocare quindi una EBS o evidence based SEO, secondo cui prendere per valide (e utilizzare) una serie di “buone pratiche” che si dimostrano efficaci nella maggior parte dei casi.

Conclusioni

Le buone pratiche sono quindi importanti, per questo non dobbiamo mai smettere di studiare i motivi (reali o presunti) per cui un documento web in un dato segmento ottiene un posizionamento migliore di un altro. Testiamo quindi per avvicinarci a capire qualcosa che non potremo mai comprendere del tutto… ed è forse questo il motivo per cui la SEO è un sapere tanto affascinante.

Rispondi all'articolo

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.