La Chiacchiera con Emanuele Tolomei

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Emanuele Tolomei

Emanuele Tolomei è un SEO Guru, uno di quelli veri, per tanto non credo abbia bisogno di tante presentazioni. Mi ha fatto piacere porgli domande tali da far emergere il suo approccio al web e la sua mentalità imprenditoriale. Le risposte sono decisamente interessanti.

1) C’è un momento nella tua vita professionale in cui hai completamente voltato pagina?

Certo, e per quanti lo hanno voluto leggere, è stato messo bene in vista nella homepage di espertoseo.it. All’inizio di quest’anno ho preso una decisione molto delicata e se vogliamo anche rischiosa. Dopo anni di lavoro conto terzi, ho deciso di lavorare solo per Esperto SEO. Oggi posso dire che lo scossone è ancora in atto e che non è che non ci siano stati contraccolpi, ma so bene che come ogni nuovo ciclo, ci vorrà del tempo per compensare il supporto di un buon portafoglio clienti. Immagino che chiunque faccia SEO coltivi progetti personali, paralleli ai lavori che ogni giorno gli consentono di arrivare a fine mese. Auguro a tutti un giorno, di poter fare la scelta che ho fatto io.

2) Cosa diresti a coloro che sono sfiduciati all’idea di sviluppare un business online?

Il tempo degli sfiduciati secondo me è passato. Ci sono solo 2 tipologie di imprenditori in tal senso:

• Chi non ha bisogno dell’online

• Chi ne ha bisogno

Ci sono alcuni business per cui non ha quasi senso avere un ecommerce. Come ad esempio quello che ha il chiosco di prodotti di Bufala, il Porchettaro, ma anche chi vende qualunque prodotto che ha bisogno di attente valutazioni, come un generatore di vapore, un impianto fotovoltaico, un materasso. Questo non significa che le aziende interessate non debbano avere un sito o una pagina su Facebook, ma in questi casi consiglio sempre la seconda o al massimo Instagram. Twitter era morto già quando ha aperto secondo me, ed è sempre stato un posto per vip, non per le aziende. Non vado avanti altrimenti coi sassolini che dovrei togliermi dalle scarpe ci rifacciamo tutte le spiagge della Calabria.

3) Il web è una finestra sul mondo o una cella d’isolamento?

Qui scatta un punto critico di chi opera in internet. Dipende da come approcci fin dall’inizio. Consiglio sempre la prima delle 2 opzioni. Infatti ci sono molti professionisti, che vivono il proprio lavoro in modo quasi occulto, tagliandosi fuori da decine di opportunità che spesso potrebbero cambiargli la vita. Facebook, che io agli inizi ho molto criticato, ha invece dato una svolta epocale. Ha segnato definitivamente la fine dei nickname ad esempio. Da quel momento in poi tutti si sono mostrati al resto del mondo per quello che sono, con tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso. C’è ancora chi oggi vive il web alla “vecchia”, ma questo non significa che viva male il web. I nostalgici ci sono anche nella vita offline ed è giusto che il microcosmo internet abbia tutte le sue sfaccettature. Per le aziende invece vale solo la prima delle 2. Certo, avere l’opportunità di offrirsi al mondo non significa avere solo un sito internet. Il minimo indispensabile oggi è anche avere un consulente SEO, un consulente SEM e un Social Media Manager. Per tutti quelli che pensano di poterne fare a meno.. bè… c’è sempre il resto delle cose del mondo che si possono fare.

4) Cos’hanno in comune i progetti web di successo?

L’idea. Come spesso si sente dire in giro: “Eppure se ci pensi un attimo è una boiata..”. Si ma è venuta a LUI. Il lui di turno è quello che ha saputo ottenere successo da una cosa semplice, così semplice che chiunque la comprende, la elabora, la USA. Il concetto di usabilità continua ad essere spesso sottovalutato o addirittura tralasciato in fase di progettazione. Ma è anzi la prima cosa che andrebbe valutata. Senza questo aspetto, un progetto non ha alcuna ragione di esistere. Oggi ce l’ho con Facebook :), che cito anche in questa circostanza. C’è chi ancora oggi dice che la grafica fa schifo, che non si capisce a che servono la metà delle icone che hanno sulla barra sinistra, eppure, i suoi contenuti ne hanno fatto il sito più visitato al mondo. I contenuti. Certo, quelli che molti pensano siano inutili per ottenere un buon posizionamento. Si, è vero. Ma io conosco decine di siti che fanno un mare di traffico perché ben posizionati, ma convertono “1”. Mentre siti con contenuti eccellenti con traffico ridotto, convertono “50”. Cose che dico da sempre e forse per qualcuno potranno sembrare ripetitive, ma la sostanza è che c’è poco da fare. Se non parti da queste basi non arrivi mai.

5) Cos’hanno in comune i consulenti web di successo?

La voglia. Di fare, di sperimentare, di azzardare, di confrontarsi, di divulgare, di avere successo. Da quando faccio questo mestiere ad oggi ho notato una cosa molto evidente, che non servirebbe nemmeno far notare, ma che all’aumentare dei presunti esperti di seo, sono aumentati i luoghi dove le persone chiedono a chi è veramente esperto, come risolvere un certo problema, o come approcciare un certo progetto/lavoro per un cliente. Uno di questi posti è ovviamente Fatti di SEO, insieme a GT Forum. Quelli di successo sono coloro che una volta ogni tanto li vedi che sono li a cercare di trovare il tempo per infondere la propria passione a chi invece di applicare i punti di cui sopra, passa le proprie giornate a leggere guide anziché scriverne. 

6) Per finire, qual è il tuo messaggio aperto alle aziende che curano la propria presenza online?

In parte l’ho già detto, ma mi ripeto volentieri. Un’azienda oggi deve farsi prima una semplice domanda: 

Voglio creare un futuro sostenibile e stabile per le famiglie coinvolte in questa impresa?

Se la risposta è SI, allora dovrà impegnarsi non solo con il sudore della fronte, ma anche economicamente, magari mettendo a budget qualcosa in più per la propria visibilità online, affidandosi a professionisti talentuosi in cerca di successo e crescere insieme.

Se la risposta è NO, allora ha già trovato un buon motivo per non avviare nemmeno le pratiche di registrazione al registro imprese.

Un grazie di cuore a Francesco e Flamenetworks per la gradita opportunità.. Bacionissimi!

2 Comments

  1. Antonio Gorgoglione 25/10/2015

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