La chiacchiera con Luca Vanin

Luca Vanin da oltre una decina di anni si occupa di tutti gli aspetti inerenti l’interazione sul web, sviluppando sistemi di tutoring e orientamento online, per importanti realtà universitarie e organizzative.

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Luca Vanin

1) Ciao Luca, se ti va dicci qualcosa di te e del tuo lavoro

Partirei dalla prima infanzia, ma forse non è così attinente, che dici? ☺

Mi sono laureato in Filosofia, in Psicologia e ho un dottorato in Psicologia.

Mi occupo da oltre 15 anni di e-learning, formazione e comunicazione online e dal 2011, anno in cui ho conosciuto il mio attuale socio, Fabio Ballor, mi occupo a tempo pieno di Webinar, videoconferenze, riunioni online e tutto ciò che riguarda la comunicazione e formazione online dal vivo (tecnicamente, in modalità sincrona).

La nostra società è Webinarpro.it e l’altro progetto da cui siamo partiti è Insegnalo.it.

Con Webinarpro mettiamo i nostri clienti nelle condizioni di progettare, promuovere e realizzare eventi online di qualità professionale. In qualche modo ci contrapponiamo agli eventi improvvisati, con la filosofia del “ma sì, hangout è facile da usare, vado subito online!”.

2) È più dura parlare in pubblico o via webinar? Quali sono le differenze?

So che non è una grande risposta, ma… dipende!

Alcuni odiano profondamente, se addirittura non hanno una fobia del parlare in pubblico dal vivo, paralizzandosi di fronte a tanti occhi sgranati che li fissano.

Altri si bloccano davanti alla webcam e al fatto di avere di fronte a sé un muro, un computer e nessun essere umano in carne ossa.

In entrambi i casi, certe persone si trovano invece perfettamente proprio agio in una o nell’altra, solitamente i migliori in un campo sono peggiori nell’altro.

Detto questo, a parità di preferenze, comunicare online, persuadere, attivare, animare e moderare una community online dal vivo può davvero essere molto complesso, soprattutto se il risultato complessivo deve essere eccellente e si tiene particolarmente all’immagine professionale che diamo di noi stessi.

La difficoltà maggiore, infatti, è la gestione di variabili complesse come: la scelta, l’attenzione dei partecipanti, il coinvolgimento, la gestione emozionale dell’evento.

Come vedi, non basta cliccare e via! Dipende da quanto in là vuoi spingerti durante l’evento.

3) Consulenze via skype, sempre più professionisti adottano questa modalità. Potresti darmi qualche consiglio generico? 

Prima di tutto, la webcam. Skype non è il corrispettivo online del telefono! È qualcosa di molto più interessante e stimolante.

Quando accendiamo la webcam diamo un’immagine sicura e professionale di noi stessi: accendiamola e impariamo a gestire la nostra immagine online.

Secondo, usare la condivisione del nostro desktop in modo professionale, evitando di mostrare foto famigliari, password sui post-it del desktop (ci è capitato!): prepariamo la condivisione dello schermo come prepariamo qualsiasi altro aspetto delle nostre presentazioni.

Infine, dedichiamo il giusto tempo alla progettazione della scaletta: il nostro tempo è prezioso e anche una conference call via skype merita il rispetto delle basilari regole organizzative. Insomma, l’ordine del giorno è indispensabile anche per una call via skype, o il tempo volerà via.

4) È da poco uscito il tuo libro sul public speaking online. Quali focus hai voluto dare a questo lavoro?

Public Speaking Online è in qualche modo lo sviluppo naturale del nostro primo libro Webinar Professionali, scritto nel 2013 e che rappresenta ad oggi il primo manuale completo che copre tutti gli aspetti della progettazione e realizzazione di eventi online di qualsiasi tipo. Dai, concedimi il lusso di usare il termine “la bibbia dei webinar”.

Il nuovo libro, invece, entra nel merito di tutto ciò che si durante l’evento (oltre che prima) e rappresenta il primo libro al mondo completamente dedicato alle forme di public speaking online: videoconferenze, riunioni online, videomessaggi, ecc.

Il focus del libro è quindi questo: non improvvisare! Se le cose vanno bene e hai mille partecipanti è in gioco la tua immagine professionale, è in gioco il tuo brand e la tua reputazione. Se qualcosa va storto tutto ciò è compromesso. E dalla nostra esperienza, sbagliare durante un evento online può essere persino costoso in termini economici (abbia una case history piuttosto ricca di casi, che ti risparmio).

Detto questo, se capisci che non puoi improvvisare, come fai a prepararti in modo efficace?

Da uomo di marketing dovrei consigliarti prima di tutto di iscriverti alla nostra Webinar Academy, la prima scuola di specializzazione per professionisti degli eventi online.

Nel libro ho fatto poi lo sforzo di concretizzare, distillare, strutturare e organizzare la nostra esperienza di WebinarPRO. Con Fabio Ballor e il nostro staff, infatti, abbiamo alle spalle oltre 3.000 ore di eventi online, in cui abbiamo sperimentato tutte le condizioni possibili, con target e tematiche differenti, con relatori di tutti i tipi. 

Public Speaking Online quindi riporta il metodo completo, dalla A alla Z per presentare online in modo efficace e professionale.

5) Ti scatti una foto con l’espressione più intelligente che ti viene?

Su questo lasciamo stare! 

Se aspetti l’espressione più intelligente rischi di passare ore davanti alla videocamera senza grandi risultati!

Una buona soluzione è fregarsene e lasciare scegliere agli altri la foto che più ci rappresenta.

Io ho fatto così! ☺

6) Quali sono i problemi più diffusi tra chi usa le tecnologie web per parlare ad altre persone?

Chiaro la tecnologia stessa è il vero problema: chi ha troppo poca o troppa famigliarità con il web e con i suoi strumenti è la persona che rischia di più.

I primi, quelli che non hanno famigliarità, pensano sia impossibile, troppo difficile e si bloccano, perdendo l’opportunità di sviluppare il proprio lavoro, il proprio business e le proprie competenze.

I secondi, invece, liberi dai fantasmi della tecnologia, sottovalutano la necessità di progettare, preparare bene i materiali, definire una scaletta efficace, usare strategie per mantenere vivo il ritmo dell’evento.

La tecnologia, sempre più semplice e immediata è sempre meno il problema: la vera sfida è cosa fai durante un webinar, non come lo fai o con quale piattaforma. 

D’altra parte, la differenza più importante tra gli eventi online di qualità e quelli che evidentemente sono improvvisati resta sta proprio nel cosa viene fatto durante l’evento, come si comporta il presentatore, relatore o docente, e a come gestire l’esposizione dei contenuti.

E tutti abbiamo in mente presentazioni online efficaci rispetto a presentazioni online da evitare come la peste. La domanda è: cosa ne pensi dei due diversi relatori? Quale ti ha convinto di più? Quale coinvolgeresti nei tuoi progetti?

Probabilmente quello che si è preparato, ha investito tempo nei contenuti e li ha presentati nel migliore dei modi. Della piattaforma e della tecnologia usata, nella nostra memoria, non rimane nemmeno la traccia!

7) Per finire, qual è il tuo messaggio per chi ha paura di parlare in pubblico?

Avere un pubblico a cui parlare è un privilegio, una fortuna. Avere persone che vogliono e possono dedicare del tempo ai tuoi contenuti è un’opportunità che pochi hanno e che molti vorrebbero.

Questo è il primo step: ringraziare per l’opportunità.

La paura di parlare in pubblico è la seconda, solo dopo quella di volare. È normale: hai gli occhi puntati addosso, hai l’attenzione di tutti, sei al centro della scena. E nel web è ancora peggio: non li vedi nemmeno in faccia e, come nel caso dei video messaggi, non sono nemmeno presenti!

Goditi il momento, preparalo (nel libro ho inserito diversi contributi su questo aspetto, incluso come preparare il giusto mindset e stato d’animo) e ricordati che quando sei lì, il più è fatto!

Prendi un respiro e… divertiti!

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