Perché non usare Blogspot lato SEO

In quali casi è meglio non usare Blogspot?

In quali casi è meglio non usare Blogspot?

 

Talvolta Blogspot non è la scelta migliore lato SEO, perché il tuo progetto web potrebbe richiedere particolare attenzione sulla customizzazione dei contenuti e sulla struttura.

C’è da tempo immemore l’idea strisciante che Blogspot sia una buona scelta per fare un sito web gratis, proprio perché è una piattaforma di Google e solo per questo dovrebbe stare più simpatica ai motori di ricerca. E quindi tutti a fare i siti su blogspot, no?

Non penso sia una buona idea, fosse solo perché è francamente assurdo che il miglior motore di ricerca al mondo premi risultati di qualità discutibile solo perché hostati sulla propria piattaforma. Insomma, è probabile che Google funzioni un po’ meglio di così, quindi è meglio se ti concentri su contenuti e struttura.

 

Contenuti e struttura

Ma quindi su Blogspot non posso avere buoni contenuti e una buona struttura? Ceto che puoi averli, puoi anche raggiungere ottimi posizionamenti, ma cosa sono i buoni contenuti e cos’è una buona struttura?

Cominciamo col dire che un buon contenuto non è quello col testo più curato e neanche quello più divertente o quello con i video e le immagini più belle. Per meritare un buon posizionamento su Google, un contenuto deve rispondere meglio di altri simili all’esigenza del momento di chi lo fruisce. Se risponde a più esigenze legate allo stesso pubblico di riferimento, allora è una bomba!

Rispetto alla struttura dei link interni e a quella di pagina, è certamente vero che Blogspot ti permette di creare ottime strutture di link interni e collegare molto bene i contenuti superficiali con quelli profondi, tuttavia dovremmo domandarci se ciò è sempre sufficiente e soprattutto, al di là del fatto che un link è un link tanto su Blogspot quanto altrove, se a certe condizioni un contenuto non sia migliore di un altro perché è l’aspetto di quel link a essere migliore.

 

L’ultima frontiera della SEO

La settimana scorsa ho letto un articolo molto bello su TechCrunch che parlava di come l’integrazione di dispositivi a intelligenza artificiale cambierà la SEO rendendola più “tecnica”. L’articolo in realtà non predice nulla che non si stia già avverando da tempo in un processo evolutivo che non procede certo per salti netti. Per Google sarà sempre più facile capire se un contenuto è buono per gli utenti indipendentemente dal rumore che può essere generato intorno a quel contenuto o ad altri simili per ottenerne un buon posizionamento. Lo dico perché in molti casi succede già.

Sarà sempre più importante indagare le search intent lavorando tecnicamente sull’intero aspetto delle pagine, non più solo sulla struttura dei link intesa in senso classico. Sotto questo aspetto, l’ultima frontiera della SEO è senza dubbio la web usability.

 

Quali siti web si posizioneranno sempre meglio?

I migliori risultati saranno ottenuti dai siti web che sapranno insegnare ai propri utenti cosa fare in modo chiaro, veloce e gradevole. In questi tre aggettivi c’è il motivo per cui oggi non sono tanto convinto che con Blogspot si possa andare molto al di là del blog personale ottenendo risultati discreti.

Mi dirai che Blogspot offre diversi temi, ma non è questione di template, piuttosto, di definizione e customizzazione delle pagine in funzione della user experience finalizzata alla conversione.

Sono troppo tecnico? Beh, è esattamente in questo senso che la SEO diventerà più tecnica. Un giorno i siti web non esisteranno nemmeno più e chissà cosa ci sarà al loro posto. Fino ad allora, ragioniamo di come far venir voglia ai nostri utenti di navigare il nostro sito… e magari di tornarci.

2 Comments

  1. Carmine Pucino 19/10/2016
  2. Alessandro Aru 14/05/2020

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