Progetti web e soldi facili, la lungimiranza di cui non si parla mai

Ti sei mai chiesto come mai alcuni dicono che con i circuiti di affiliazione si fanno un sacco di soldi, mentre altri dopo aver tentato più volte rinunciano sostenendo esattamente il contrario? Chi ha ragione? Forse la domanda giusta dovrebbe essere: qual è il mind set giusto per affrontare i progetti di monetizzazione? Quest’articolo fa il paio con un altro già pubblicato su questo blog, intitolato “come fare soldi sul web”, ampliandone il ragionamento a partire da alcuni tentativi infruttuosi di monetizzazione che mi capitano spesso sotto gli occhi.

progetti web e soldi facili

progetti web e soldi facili


 

Siti web automatici

Conosco SEO eccezionali, spesso citati da colleghi in ammirazione perenne dopo aver visto quanto monetizzano i loro progetti con Adwords. Soldi soldi soldi! Se non si sono ancora trasferiti sopra un’isola a bere cocktail dal nome assurdo e prendere il sole distesi sul dorso di una tartaruga centenaria è perché i progetti di cui sopra tendono a fare traffico e soldi per un anno al massimo, dopodiché vengono bannati per manifesto automatismo e sostanzialmente perché sono inutili.

I siti web “auto generati”, quelli che raggruppano risorse su di un argomento facendo uno scraping “astuto” della rete, pur con tutte le accortezze del caso, non fanno altro che dare Google in pasto a se stesso. Chiunque riesca a trovare la nicchia “profittevole” e a fare soldi con un progetto simile, sa benissimo che questo tipo di successo può anche durare a lungo, ma non per sempre. Per altro, trovare una falla di Google è bello perché ti da la soddisfazione di aver vinto una sfida intellettuale, ma non è imbrogliando il motore di ricerca che capisci come funziona, fosse solo perché cinque minuti (o un anno) dopo, la falla verrà tappata e non potrai riutilizzare la stessa tecnica per fare soldi facili. Rimani con un bel gruzzolo, niente di più. Oh, c’è chi si accontenta.

Mi faccio scrivere gli articoli

Un altro approccio diffuso al progetto web, è comprare siti web già avviati e rinfoltirli con articoli acquistati per pochi euro al pezzo. Come se un sito web editoriale fosse un motore a vapore in cui buttar dentro carbone. Ma la volumetria e la quantità degli articoli non servono a niente senza una struttura del sito dotata di senso e senza una riflessione seria sul pubblico di riferimento del progetto, sulle sue necessità. Un approccio redazionale senza redazione, basato sull’acquisto di contenuti “a basso costo”, redatti da giovani copy italo/cinesi, il cui obiettivo è raggiungere il numero di battute necessario a portare a casa due euro… come pensi vengano trovati gli argomenti che vengono trattati se non con una banale ricerca su Google?  No, nemmeno questa è una buona strada.

Insomma, non ti lamentare se con un impegno come quello descritto il tuo sito web non decolla. I guadagni nel tempo arrivano come ricompensa per chi nel tempo si impegna, non per chi tenta il colpo gobbo all’italiana o per chi non ha voglia di sporcarsi le mani per creare un minimo di valore autentico per gli utenti. Non è buonismo, è lungimiranza.

Il concetto (semplice) di lungimiranza

Tutto sommato non si tratta di reinventare la ruota, ma solo di spingere il carro, nemmeno tanto. Gli sviluppatori e i SEO più “hard” perdono il sonno e la ragione per capire dove Google è debole, senza capire che si tratta da sempre unicamente di fare qualcosa di buono per gli altri e non solo per se stessi. Troppo difficile da capire? No, non è questo passaggio ad essere difficile, piuttosto è il come fare che disorienta. 

Pensa questo: un progetto web non ha bisogno di migliaia di contenuti per fare molto traffico, gliene bastano pochi strutturati e fatti bene, laddove per “strutturati” intendo ben collegati con altri contenuti satellite pertinenti, e per “fatti bene” mi riferisco ad uno sviluppo compiuto e attento di tutti i topic pertinenti e più o meno rilevanti rispetto alle chiavi per cui ci si intende posizionare, tenendo come guida l’osservazione approfondita delle paure e dei bisogni degli utenti. Devi certo rispondere alle domande frequenti, ma soprattutto devi capire come portene di nuove. Insomma, se vuoi fare soldi sul web devi interessarti, devi studiare con la mentalità giusta, che non è quella dell’avventuriero.

Pillar o Grappoli di contenuti?

In conclusione mi fa piacere spendere alcune parole nel merito della questione “articolo lungo o più articoli”. In generale mi muovo caso per caso, ma fondamentalmente perché scegliere? Anzi, se devo dirla tutta, credo proprio che una strada che funziona sempre è combinare gli approcci, tenendo un mega contenuto di riferimento, spinto con link provenienti da altri minori e circostanziati.

Rispondi sempre sul come fare, domandati sempre il perché.

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