Risorse, limiti e downtime, tutto quello che il webhosting di oggi comporta per il cliente

Limiti e risorse del Webhosting

La scelta di un piano di webhosting può apparire semplice per chi ha esperienza in questo settore, per chi crea un sito web o eredita la gestione di uno, senza alcuna esperienza, può trasformarsi in un vero e proprio incubo: quel che appare banale in un’offerta di webhosting (dal traffico mensile alle limitazioni di banda e/o CPU) per una persona poco pratica sono concetti difficili da digerire.

Questo articolo è dedicato alla comprensione di quali sono i limiti che si riscontrano in una soluzione classica di shared hosting. Per prima cosa definiamo cosa è lo shared hosting: con questo termine si intende uno spazio di webhosting condiviso, ovvero uno spazio all’interno di un server che viene utilizzato da più clienti, e che con questi altri condivide le risorse di disponibilità della CPU, della memoria RAM e della banda allocata per la singola macchina fisica. Si tratta ovviamente di una soluzione ottimale, che viene gestita dal provider in modo che tutti gli utenti abbiano a disposizione le stesse risorse, tuttavia il suo aspetto “condiviso” può creare delle problematiche per i clienti più esigenti o per i siti web che necessitano di maggiori risorse.

Vediamo quali sono i 3 limiti principali che solitamente si incontrano in uno shared hosting e che devono far considerare la possibilità di evolvere ad una soluzione hosting diversa, come il cloud hosting o l’hosting semi-dedicato, e infine le soluzioni VPS/server dedicato:

    • 1. Risorse di CPU e RAM

Capita frequentemente il caso di persone che trovano il loro sito web “sospeso” per un eccessivo consumo di CPU (solitamente si parla di cicli di CPU), il che significa che hanno effettuato troppe visite o troppe visite in contemporanea all’interno del loro sito web o, ancora, in alcuni casi significa che uno script in funzione sul loro piano di webhosting ha una richiesta di CPU e RAM eccessiva per quel piano.

Questo avviene perchè ogni hosting provider assegna un tetto massimo di risorse utilizzabili dal singolo account, una volta che queste superano la soglia, il sito viene sospeso in alcuni casi (alcune aziende adottano una politica drastica) oppure viene avvisato direttamente l’utente via email. In questi casi anche il passaggio a soluzioni di shared hosting di alto livello tampona relativamente il problema: dall’analisi dei reali consumi del sito si passa poi a scegliere una soluzione semi-dedicata o dedicata (VPS o server dedicato).

    • 2. Banda garantita e traffico mensile

Nel caso di una soluzione di shared hosting difficilmente viene garantito un quantitativo di banda per il singolo account: il provider gestisce questo parametro in base all’effettiva richiesta del server. Spesso la macchina fisica è su una porta a 100 Mbit/s, quindi i suoi utenti all’interno possono avere una logica best effort, ma non certo tot Mbit/s di banda allocati esclusivamente per loro.

In generale per assicurarsi di avere banda garantita la soluzione migliore è scegliere uno di questi servizi: cloud hosting, VPS, Server dedicato o istanze di cloud computing.

    • 3. Ridondanza, il downtime è un rischio

In una infrastruttura di shared hosting vi sono solitamente diverse precauzioni, prese dall’hosting provider, per assicurare ridondanza dei nodi hardware che ospitano il nostro sito web. Tuttavia, nel caso di e-commerce o siti web dedicati ad attività critiche, è impensabile poter usare una soluzione che non prevede ridondanza e SLA specifico sul servizio. Molto spesso lo shared hosting viene visto come la soluzione ideale per tutte le tipologie di siti web, ma così non è: chi ha necessità di SLA (Service Level Agreement, una “garanzia” che il sito funzionerà per la maggior parte del tempo) e di un uptime elevato deve considerare soluzioni che prevedano la ridondanza software e hardware. Se sulla prima la difficoltà spesso ricade sul cliente, per la seconda bisogna dire che il cloud computing è sicuramente la strada più indicata, in quanto molte offerte presentano HA (High Availability), il che significa che l’eventuale rottura della macchina fisica che ospita il nostro sito web, non comporta un fermo per noi, il sito viene semplicemente migrato su un altro nodo, senza arrecare alcun danno.

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