Sito lento? Stai perdendo soldi

Quello che stai per leggere è un post banale perché tratta un argomento di cui si scrive già da quasi un decennio. È banale perché chiunque lavori nel settore web sa benissimo della correlazione stretta tra tempi di apertura di pagina e tasso di conversione: più le pagine del tuo sito web si aprono velocemente, maggiore sarà la probabilità che gli utenti compiano l’azione per la quale hai fatto realizzare il sito stesso.

velocità sito web e conversione

velocità sito web e conversione

Se le pagine del tuo sito ecommerce si aprono in 8 secondi, è scientificamente dimostrato che stai solo perdendo soldi, perché quando pure riuscissi a portarvi traffico, in quegli 8 secondi ne perderesti circa il 90%. Non voglio girarci troppo intorno, significa chiudere e mandare tutti a casa. Ma perché trattare un argomento così banale nel 2017? Come mai prendersi la briga di scrivere ancora e ancora di velocità del sito web, quando si potrebbero affrontare tematiche molto più interessanti rispetto alle logiche di conversione, come la psicologia del colore, il copywriting persuasivo, software CRM e tools per l’analisi comportamentale in pagina?

Perché un sito web lento è pericoloso

Prima di svelarti il motivo del mio accanimento di oggi sulla velocità, vorrei sfatare un mito rispetto ai progetti web malgestiti. Spesso si pensa che i siti web “lenti” siano riferibili a microimprese, progetti personali e comunque a nuclei ristretti di persone. Questi progetti naufragano in poco tempo (spesso nel primo anno) per mancanza di mezzi e risorse da investire. Spesso l’investimento è minimo, come minimo è il rischio di perdere tutto e ritrovarsi per strada. «È andata così, poco male, farò qualcos’altro», penseranno le persone coinvolte. Ok, è sempre un’esperienza di vita.

Il problema vero nasce quando ad essere coinvolte sono le società che affidano il reparto web a persone poco accorte e talvolta supponenti. Ci sono siti web aziendali che fanno riferimento a società multinazionali, le cui pagine interne oltre a somigliare a quelle del sito della parrocchia, si aprono davvero troppo lentamente. Succede nel 2017, dopo quasi 10 anni di inviti chiari a ottimizzare i tempi di caricamento per avere aperture più rapide. Succede ancora in una vastissima quantità di casi, quindi NO, quest’articolo non è banale e non lo sarà finché non sarà passata l’informazione che la velocità del sito web è la prima necessità da considerare, al di là della quale tutto il resto non conta.

Chi lo dice?

Una ricerca di Marketing Sherpa mette in relazione la velocità di caricamento delle pagine web con il tasso di conversione (conversioni/visitatori unici x 100): lo studio conferma che gli utenti acquistano più frequentemente sui siti web che caricano le proprie pagine in tempi rapidi.

Segnalo anche lo studio della Casaleggio Associati sul “Conversion Rate Optimization“, secondo il quale il tempo medio di caricamento della home page dei top 100 e-commerce italiani è di 12,7 secondi. È evidente che non ci si riferisce a progetti web di bassa caratura, così come sembra chiaro che questo problema rappresenta un collo di bottiglia veramente troppo stretto.

Come migliorare la velocità del mio sito web?

Tutti i progetti web dovrebbero tenere nella massima considerazione gli aspetti che influiscono sui tempi di caricamento e apertura di pagina. Significa innescare un processo attento e costante di ottimizzazione del codice, dei media e delle prestazioni del server rispetto alla struttura del sito e al traffico.

Nell’impossibilità di operare immediatamente e su vasta scala per risolvere problemi lato codice, ricorrere a un buon sistema di caching può essere una soluzione valida per ottenere tempi di apertura prossimi al secondo, quindi accettabili nella maggior parte dei casi.

La cache è un pre-caricamento della pagina web, tale che nel momento in cui questa viene richiamata dall’utente, non occorra caricare da zero tutti gli elementi che la costituiscano, ma sia già pronta per essere stampata a video.

La cache sembra essere una buona soluzione intermedia per risolvere il problema della lentezza di un sito web, ma va gestita con attenzione rispetto ai settaggi sul tempo di caching da assegnare a pagine in virtù di priorità diverse, altrimenti il risultato potrebbe essere un sito web complessivamente più pesante e difficile da gestire. I plugin per la cache esistono, ma vanno gestiti con cognizione di causa.

La soluzione FlameNetworks

Se sei un disadattato digitale come il sottoscritto, puoi provare FlameCache, un sistema di caching avanzato, ma allo stesso tempo semplicissimo da usare, soprattutto istallato e interamente supportato da FlameNetworks per tutti i siti web in PHP.

Forse un giorno non serviranno più articoli come questo. Forse un giorno ci saranno ovunque soluzioni come questa.

Intanto questa c’è e funziona.

🙂

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