Web marketing per… le mamme

Quello delle mamme online è un mondo vasto e variegato. Le mamme risparmiano, accudiscono i figli, lavorano, si vestono bene, fanno piccoli lavori in casa, si interessano al gossip, cucinano e sono già mamme anche quando attendono di esserlo scrivendone sui loro blog.

Mamma blogger, sei pronta?

Mamma blogger, sei pronta?

In poche parole, la community delle mamme online è talmente ampia rispetto agli interessi pertinenti, da toccare tantissimi ambiti della comunicazione. Che tu abbia un figlio o sia in dolce attesa, se al mattino non esci di casa per andare sul posto di lavoro, hai quasi il dovere morale di avere successo sul web come mamma blogger… e pensa, magari non ti serve nemmeno un blog.

 

Comincia da qui: il mindset.

La nota distintiva di una mamma di successo sul web è l’attitudine social. Prima ancora di chiederti come si fa un sito web e come si monta un video devi essere social, altrimenti rimarrà tutto un passatempo. ATTENZIONE: se stai pensando che essere social abbia a che fare col postare immagini di gattini o cappuccini con su scritto “buongiorno” sei fuori strada: essere social significa avere attitudine a stringere relazioni con altre persone. Non serve il blog, non serve facebook e non serve il canale YouTube, o meglio, tutte queste piattaforme sono utilissime, ma nessuna è indispensabile. Servi tu, serve la tua voglia di creare valore insieme ad altri.

 

Uscire dall’autoreferenzialità

È un problema di tutti quelli che pubblicano cose sul web e più in generale di tutte le persone, anche offline: pensiamo sempre e solo a esprimere la nostra opinione, a propinarla al prossimo senza curarci troppo dei punti di vista altrui. Ma in questa folle corsa all’auto affermazione di sé, resa ancora più frenetica dalle caratteristiche stesse di medium come facebook, finiamo più che altro con l’isolarci dal mondo, invasati nei nostri pensieri, spesso posseduti dalla logica del like. Ma il web non deve essere una valvola di sfogo sociale, o meglio, non dev’essere solo quello.

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L’internet è prima di tutto la possibilità di sviluppare processi creativi condivisi, almeno questo mi insegno Derrick de Kerckhove nel 2005, quando una mattina entrò in aula e ci raccontò di questo nuovo sito che permetteva a tutti di condividere il video della stessa cosa vista in strada. Ognuno avrebbe potuto “raccontarla” a modo suo, condividendo il proprio punto di vista con quelli degli altri. Il sito si chiamava YouTube e forse te lo ricorderai.

 

Piattaforme e modelli di business

Ti sorprenderà sapere che non serve essere un nerd per condividere i tuoi contenuti e guadagnarci abbastanza da poterne fare un lavoro. Solo, ti suggerisco di non concentrarti subito (ed esclusivamente) su come fare soldi con il web, perché il primo step è farti conoscere, non rivendere pannolini e e buoni sconto per i detersivi.

I meccanismi di guadagno attraverso il tuo sito, presuppongono che tu abbia un sito web, magari un blog, però attenzione a non commettere l’ingenuità di tenere il “sito” al centro di tutto, perché la novità di questi anni è che il centro sei tu.

Dunque, tornando ai modi di guadagnare, tra i più utilizzati abbiamo:

Pubblicità generiche, come gli annunci di Google AdSense

Network marketing (affiliazioni con aziende o e-commerce)

Comparatori di prezzo

Se riesci a entrare in contatto con aziende e sei abbastanza forte da avere un buon potere contrattuale, puoi guadagnare molto bene con i circuiti di affiliazione, ed è proprio qui che casca l’asino: per diventare forte, per rendere la tua comunicazione meritevole dell’attenzione degli altri, devi essere fikissima!

 

Come diventare una mamma fikissima

Intanto sono sicuro che tu lo sia già, ma perché tutti se ne accorgano, occorreranno buoni alleati, come per ogni rivoluzione che si rispetti. Per prima cosa devi dare un tuo significato al tuo progetto, uno solo. Non basta essere una mamma che pubblica “cose”, devi comunicare un Focus netto. Ad esempio, se sei una malata di risparmio, puoi verticalizzare il tuo progetto editoriale (e il modello di business) sulla proposizione di consigli e buoni sconto.

Crearsi un’identità digitale facilmente riconoscibile ti consentirà in prima battuta di uscire dal marasma di individui che popolano la rete senza un perché, ma una volta affrontato questo aspetto dovrai cominciare a ragionare di come posizionarti nella testa delle persone prima ancora che su Google.

Per fare posizionamento occorrerà in prima battuta individuare ambiti di interesse trasversali rispetto a quelli di cui ti occupi, tuttavia interessanti per le stesse persone che devono fruire i tuoi contenuti. Ad esempio, se tu sei una “mamma risparmio” che punta a offrire consigli su come fare la spesa, puoi entrare in contatto con una “mamma foodblogger” e proporle contenuti a tema con il suo sito (ricette di cucina) caratterizzati dall’essere preparati con ingredienti che in un certo supermercato hanno lo sconto.

Per fare le ricerche più accurate in questo senso è meglio utilizzare un software come Semrush, ma se conosci bene il tuo mercato di riferimento puoi (forse) farne a meno.

 

Un solo link?

Ragionando così potrai stringere legami con più progetti diversi che però sono interessanti per il tuo stesso pubblico di riferimento. Se posso permettermi di darti un suggerimento, non limitarti al guest post, ma cerca di instaurare una relazone vera con le persone a cui fai riferimento. Non un articolo solo, ma una rubrica. Il resto viene da sé.

E se pensi che emergere a queste condizioni sia un impegno troppo gravoso per te che volevi semplicemente fare soldi con un sito web, la mia considerazione è che la vita è troppo breve per fare comunicazione come tutti gli altri.

Troppo.

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