backlink verso la home o su pagine mirate?

L’articolo di oggi riguarda le strategie di link building e vuole essere una critica costruttiva – ma più che altro un breve invito a riflettere – rivolto a tutti coloro che ragionano forse in modo un po’ troppo macchinoso e generico su cose che invece richiederebbero un’attenzione particolare e circostanziata al singolo progetto.

link building fatta bene

link building fatta bene

Di seguito vi propongo parte di una domanda arrivata qualche tempo fa nel gruppo dei Fatti di SEO: «Se voglio posizionare meglio un articolo specifico e magari valuto di acquistare dei backlink, secondo voi conviene che questi link puntino all’articolo che voglio posizionare oppure mi conviene far puntare questi link alla mia home page?».

Per me la domanda è forse mal posta, ma certo, volendo dare una risposta generica (da gruppo facebook) direi che è meglio far arrivare i backlink sulla pagina che vorrei si posizionasse. Ma la questione è piuttosto un’altra: da quali siti web arrivano questi backlink? Da quali pagine in particolare? Quanto traffico spostano sulla pagina che intendi posizionare? Quanto traffico sposteranno tra un mese? E questi utenti – a patto che ci siano e siano persone vere – cosa faranno una volta atterrati sul tuo sito web? Come interagiranno con la pagina di atterraggio?

 

Perché non credo nel lavoro dei link builder

Tutte le domande che ho posto fin qui sono importanti perché un backlink, a meno che non venga dalla home di Repubblica (e che sia bello grosso), ha senso nella misura in cui rappresenta un ponte con caratteristiche tali da facilitare il raggiungimento di una risorsa utile alle persone. Per funzionare davvero, un backlink deve essere la rappresentazione digitale di un legame reale tra persone che concorrono a migliorare la vita dei rispettivi pubblici di riferimento. Se stai lì a chiederti se sia meglio farlo puntare alla home o alla pagina da posizionare, secondo me ti sta sfuggendo quella che dovrebbe essere l’essenza di un buon lavoro fatto per ottenere backlink: canalizzare partnership.

Perché non mi stanno tanto simpatici i link builder? Ma perché ogni settimana mi arrivano email di “colleghi” con queste liste allegate, piene di siti web esposti come fossero prostitute in vetrina ad Amsterdam. Per ciascun sito web posso vedere il prezzo e la “mercanzia”, cioè il punteggio di Authority, il traffico stimato, l’indirizzo IP… numeri e numeretti. Ma io ho bisogno di creare un legame vero con un altro progetto web e questi numeri  non mi dicono niente sul business che c’è dietro. E infatti molto spesso si tratta di giornali locali che guadagnano con le pubblicità è (principalmente) vendendoti un backlink attraverso i mirabolanti circuiti di compravendita. Quindi in effetti un business ce l’hanno… e sei tu.

Ma come posso sviluppare una relazione tale da canalizzare una partnership tesa a migliorare la vita degli utenti, se il business del mio interlocutore è vendermi un backlink? Lo vedi che c’è qualcosa di distorto in questo passaggio?

Ora se i link builder possono chiudere un accordo con me dichiarando che ogni mese mi faranno ottenere 10 backlink, allora è abbastanza chiaro che sappiano già dove andarli a prendere. E se lo sanno già, vuol dire “liste di siti” totalmente inutili. Per me un buon ottenitore di backlink dev’essere uno scout di aziende con pubblico di riferimento in comune e modello di business diverso. Dev’essere l’imprenditore stesso (opportunamente formato) a guardarsi intorno e capire quale numero di telefono comporre e cosa chiedere al proprio interlocutore.

E allora vedi che domande come quelle sul tipo di pagina su cui far atterrare (quanti) backlink, diventano secondarie.

 

One Response

  1. Salentovillas.it 12/12/2023

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