Cambiare lavoro a 40 anni è possibile?

 

Certo che sì, pensa che c’è chi fino ai 40 non ha trovato il proprio cammino. Proprio ieri mi ha scritto una persona di cui non ti farò il nome, dicendosi interessata a seguire il mio corso SEO perché ha intenzione di cambiare mestiere, avendo fin ora lavorato come sviluppatrice software per una società multinazionale, ed essendo irrimediabilmente stufa della sua vita.

cambiare lavoro a 40 anni

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Essere stufi è un’ottima cosa

Tantissimi fanno un mestiere per tutta la vita, odiandolo senza rendersene conto. Vanno avanti per inerzia, intanto gli gira sempre tutto male, non perché siano sfortunati, ma perché la buona fortuna è semplicemente una conseguenza del vivere la vita secondo le proprie attitudini, quindi trovale e inseguile, ché non è tardi a 40 anni, anzi, il periodo più fiko della tua vita comincia adesso.

 

Più facile a dirsi?

Certo, leggendo le statistiche sulla possibilità di ricollocarsi tra i 40 e i 50 anni c’è da farsi prendere dallo sconforto, ma non è il caso di arrendersi, per lo meno non senza farsi qualche domanda.

Gli attuali quaranta e cinquantenni hanno spesso cominciato a lavorare in aziende che pur un tempo floride, si sono ritrovate in difficoltà a causa della crisi economico/finanziaria del 2008, o senza voler tirare dentro gli assetti macroeconomici planetari, hanno semplicemente fatto scelte disattente ritrovandosi oggi a rischio licenziamento se non già brutalmente a spasso.

A queste persone mi sento innanzitutto di consigliare una buona lettura, come il libro di Luisa Adani, 40-50 anni, trovare, ritrovare e cambiare lavoro, un testo che può aiutarti a fare un bilancio delle tue competenze e darti qualche dritta su come riorganizzarti in funzione del tuo carattere, dei tuoi interessi e soprattutto di quello che sai fare rispetto a mercati sempre più orizzontali e legati alle tecnologie digitali della comunicazione.

 

Cambiare tutto, o forse no

Se ti trovi a cercare un nuovo lavoro tra i 40 e i 50 anni, avendo già acquisito esperienza in un settore preciso, in linea di massima non ti suggerisco di cambiare completamente settore, fosse solo perché sarebbe un peccato sprecare tutta la prima parte della tua vita professionale. Piuttosto cerca di capire se per caso i problemi del tuo attuale lavoro non abbiano una causa diversa dal mestiere in sé, voglio dire che spesso il problema non è quello che fai, ma la modalità in cui ti trovi a operare

Pensa ad esempio al tuo vecchio impiego, il problema erano le tue mansioni o il rapporto con i colleghi? Che tipo era il tuo capo? Oppure se avevi una società con altre persone, eravate frequentemente in disaccordo? Si finisce spesso coll’immaginare di dedicarsi ad altro, quando in realtà quello che fai era esattamente ciò che ami, solo che devi cambiare qualcosa perché tutto sia perfetto. Nel momento in cui sposti quel piccolo dettaglio, incredibilmente tutto comincia a filare per il verso giusto e non ci sono più problemi. A volte cambiare tutto significa non cambiare niente, semplicemente andarsene e ricominciare a fare le stesse cose da un’altra parte

Se il posto in cui ti trovi non ti piace, vattene, non sei un albero! (cit. Jim Rohn) Non lasciare che la paura di non farcela ti costringa a mollare la presa di un cambiamento che stai aspettando da sempre. La vita è veramente troppo breve per rimandare il momento di fare a modo tuo.

 

E il web? 

Se fin qui ti ho fatto un ragionamento in generale, tieni presente che nel caso specifico, l’internet ha già consentito a molte persone di praticare questo cambio di modalità operativa. Ogni giorno nei Fatti di SEO leggo di persone che hanno fatto il “salto”, lasciando le aziende in cui lavoravano per mettersi a fare il loro mestiere come freelance, utilizzando il web come canale per monetizzare direttamente o per promuoversi. Non parlo solo degli operatori nella comunicazione, ma di una folta schiera di professionisti in settori anche molto diversi tra loro, che oggi riescono facilmente a trovare clienti su internet o fare soldi attraverso i propri siti web.

A volte per cambiare tutto non devi cambiare niente, ma semplicemente continuare a fare come prima, solo in un altro modo.

Ci avevi pensato?

One Response

  1. Pasquale 01/03/2016

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