Chi sa fare e chi non sa fare

sharknado

Ian Ziering mentre salva il mondo


 

Premessa: l’unica verità assoluta è che Ian Ziering ha salvato il mondo dagli squali che piovevano giù dal cielo. Lo ha fatto con una motosega d’oro. Lo ha fatto 3 volte. Per me tutto il resto è opinabile, ma questa cosa no.

Il web marketing è il mondo difficile in cui la domanda e l’offerta di servizi somigliano più a una roulette russa che ad uno scambio commerciale. Oggi parliamo di luoghi comuni su chi sa fare comunicazione sul web e chi no.

Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna… e chi non sa insegnare fa il preside. Qualche giorno fa il solito Fabio Sutto ha postato criticando duramente questo detto popolare che a suo dire fa apparire tutti gli insegnanti come dei cialtroni poco di buono. È chiaro che a generalizzare in modo così feroce si getta via il bambino con l’acqua sporca e che i detti popolari, pur riportando verità importanti, ne tagliano fuori altre in modo netto e brutale, per questo oggi vorrei parlarti solo di alcune verità, le mie, sperando che possano esserti di aiuto… o che per lo meno aiutino me.

Perché si fanno le cose?

La Verità? Preferirei passare tutto il mio tempo a insegnare, sia perché ho una disinvolta passione per la didattica, sia perché diciamolo, è molto più facile insegnare che seguire i clienti, soprattutto perché con questi ultimi dovresti (nota il condizionale) assumerti la responsabilità delle scadenze e soprattutto dei risultati, mentre quando insegni sono semmai i tuoi allievi a trovarsi sotto esame, mentre tu fai il bello e il cattivo tempo, venendo pure pagato.

Chi insegna non viene contestato quasi mai e può dire quel che gli pare, anche perché se parliamo di marketing digitale, non c’è e non ci sarà mai una grammatica del “come” funziona, ma sempre diverse interpretazioni, tutte vere o false a seconda dei casi e delle convenienze.

Insomma, secondo me è più facile essere reputati bravi insegnanti, che bravi operatori, e quando non si riuscisse nemmeno a passare per bravi insegnanti, si può sempre aprire una scuola (che brutta persona sono diventato) e vendere corsi.

Come faccio ad amare l’insegnamento e avere un’opinione così bassa dei corsari? In effetti a me piace insegnare, non vendere corsi e sebbene sia consapevole del fatto che probabilmente spreco l’opportunità di fare soldi senza sforzo, non voglio a smettere di fare SEO da operatore per due motivi, il primo è che ricevo una richiesta di consulenza al giorno e per ogni nuovo progetto che seguo imparo qualcosa, il secondo è che quando qualcuno mi contatta per seguire il mio corso SEO individuale, cosa gli insegno se parallelamente non seguo progetti veri?

E sia chiaro, non ce l’ho assolutamente con chi insegna, soprattutto con chi si diverte a farlo, dico solo che tanto per chi cerca una web agency quanto per chi vuole formarsi, è difficile capire di chi fidarsi, perché sul web siamo tutti bravissimi! Io stesso ho difficoltà a trovare partner a cui girare i contatti dei miei clienti quando hanno necessità di rifare un sito web o farsi curare una campagna AdWords, così come provo un imbarazzo enorme quando mi si chiede un consiglio su una scuola o un master per imparare a fare marketing sul web. IO NON LO SOOOO!!

La verità

Forse al di là dei discorsi di comodo, ci sono persone che nascono per insegnare e altre per essere operative. Sono d’accordo con Fabio Sutto quando a grandi linee dice che i bravi formatori non sono marketers mancati, ma professionisti che sanno fare la differenza sulla didattica, poi si sa, tra cielo e terra succede la qualunque.

A me piace pensare che ci siano persone serie e preparate, persone che vorrebbero esserlo e persone che non lo sono. Le prime sono quelle che ti (e mi) auguro di incontrare, perché sono quelle che fanno accadere e muovere le cose nel tempo, le seconde sono in buona fede, intellettualmente oneste, ma forse per loro i tempi non sono maturi, le ultime invece sperano di fare quanti più soldi possibile senza ragionare troppo sul come… e nemmeno sul perché.

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