Come funziona un programma di affiliazione

Marco Salvo

Marco Salvo

Oggi parliamo del mondo affiliate, cioè di come guadagnare con il web intercettando utenti interessati all’acquisto di un prodotto per spostarli su siti web che lo rivendono. Per farmi spiegare come si parte per questo genere di attività, ho chiesto lumi a Marco Salvo, un professionista che si occupa di affiliate ormai da anni.

Ne è venuta fuori una bella chiacchierata virtuale, in cui non emergono solo i punti di partenza per fare affiliation, ma anche uno spaccato delle priorità umane di tanti “virtuosi” che hanno capito come usare il web senza lasciarsi usare da esso.

 

Ciao Marco, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?

Si certo! 

il mio focus è prettamente sul tempo e sulla mia serenità

Voglio focalizzarmi su quel che mi piace fare e non voglio stressarmi a fare cose solo per far piacere agli altri o solo per rientrare in una certa categoria di persone che sbocciano la vita. 

Il mio focus è sulla mia libertà, sul mio benessere fisico e psichico e sul vivere una vita non essendo schiavo del web o dei social.

Ti dirò di più, ormai sono molti anni che lavoro sul web e quando ho iniziato l’ho fatto proprio per l’idea di libertà che con gli anni si è trasformata in una corsa continua nell’ottenere sempre di più aggredendo la risorsa più importante che abbiamo a disposizione ovvero il tempo.

 

Cos’è un link affiliato e come approcciarsi a questo mondo?

Un link affiliato è un link normalissimo ma che contiene un ID affiliato ovvero un codice univoco associato, nel momento della registrazione alla piattaforma di affiliazione a chi si è registrato. hahahah

ok, per molti potrebbe apparire difficile comprendere questo concetto leggendo queste ultime parole ma questo esempio che voglio farti potrebbe semplificare il concetto.

Sul web ci sono tantissime aziende che vendono servizi e prodotti e che permettono ai loro affiliati di guadagnare delle percentuali sul venduto.

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Per fare questo, l’azienda che vende un servizio o un prodotto e vuole avvalersi di questa strategia per aumentare le sue vendite,  permetterà all’affiliato di avere un link univoco simile a questo www.nomeazineda.it/?_ref=id-affiliato e l’affiliato non dovrà far altro che portare traffico qualificato al sito dell’azienda utilizzando proprio questo link.

In questo modo la piattaforma che gestisce l’affiliazione sarà in grado di associare le vendite all’affiliato se proveniente dal link e questo è reso possibile perché ogni vendita che proviene dal link affiliato genera una sessione di navigazione per l’utente che lo ha cliccato e tutto viene tracciato. 

Quindi nel caso in cui tu avessi dei prodotti e volessi permettere ad amici, colleghi o alla tua rete vendita di guadagnare una percentuale sul venduto, ti basterà installare sul tuo sito uno script o un plugin per gestire tutto. 

Ormai il web ne è pieno! nel caso di WordPress ci sono infiniti plugin come affiliatewp.com o altri ancora che in pochi click ti permettono creare un sistema di affiliazione performante.

 

C’è un rapporto tra affiliazioni e funnel marketing

Dal mio punto di vista il funnel è fondamentale per qualsiasi tipo di vendita perché non è altro che il percorso guidato che creiamo per permettere ad un prospect (non cliente) di diventare cliente.
Per guadagnare con le affiliazioni devi per forza di cose avere un funnel che non vuol dire complicarsi la vita, ma trovare un percorso efficace che trasformi i click che generi in conversioni e quindi in commissioni.

Cerco di spiegarmi meglio.

Se fai SEO e vuoi vendere in affiliazione devi, per forza di cose, creare un sito che sappia intercettare persone interessate al prodotto o al servizio che stai promuovendo. 

Quindi l’utente entrerà sul tuo sito tramite la ricerca organica e troverà una pagina web che contiene il link affiliato.

Questo di per sé è classificabile come funnel che realizzato con cura potrebbe dare molte soddisfazioni ma potrebbe anche non bastare o addirittura risultare inefficace ecco perché si tende a creare dei percorsi più complicati dove intervengono anche terze parti per tracciare l’utente così da poterlo contattare successivamente come il remarketing fatto con Facebook o la lead generation attraverso l’acquisizione della mail.

Questo comporta la strutturazione di nuovi percorsi da far fare al nostro utente in base alle azioni da lui fatte.

Faccio un esempio

  • L’utente entra sul sito tramite Google

    • l’utente compra il prodotto FINE
    • L’utente non compra

      • Lo ricontatto tramite remarketing

        • Compra FINE
        • Non compra provo a vendergli altro o a farlo iscrivere a una lista
        • L’utente compra un altro prodotto

            • iscrivo l’utente ad una lista e lo ricontatto per altri prodotti
            • L’utente non compra ma si iscrive alla lista

              • Ricontatto l’utente e propongo altri prodotti

                • L’utente compra FINE
          • non si iscrive e non compra FINE

E così via

Ci sono infinite strade che possono portare l’utente ad acquistare un prodotto la cosa migliore, dal mio punto di vista, è non complicarsi la vita più di tanto e non impelagarsi in acquisti di costosi software, specialmente all’inizio, quando ancora non si hanno le idee chiare su come far si che le vendite possano andare a buon fine.

Durante la mia carriera ho visto diversi funnel fatti da affiliati vincenti anche parecchio aggressivi ma che alla fine portano un utile degno di nota. in Italia ci sono parecchi affiliati in grado di generare grossi introiti tramite questo modello di business e quasi tutti utilizzano modelli di funnel molto articolati ma quelli che a me piacciono di più sono quelli dove tu fai lo sforzo minore 🙂

 

Quali sono i settori su cui si fa più spesso affiliate e quali quelli meno esplorati?

A me è sempre piaciuta l’affiliazione Amazon perché è puntuale precisa e sopratutto perché attraverso questa affiliazione abbatti totalmente la barriera della fiducia perché Amazon è conosciuto da tutti.

Quindi se un affiliato che vende prodotti di un network ha necessità di creare delle landing page performanti e quindi studiare il copy e creare un ambiente in grado di poter generare conversioni, con Amazon non succede perché l’utente che approda su Amazon con tutta probabilità è già un suo cliente e ha già fatto acquisti quindi la percentuale di conversione è molto alta anche alla base del funnel.

Su questo argomento ho scritto un libro che puoi trovare su Amazon :
Affiliazon – Lavora con l’affiliazione Amazon e ottieni commissioni giornaliere: Contiene 8 casi studio

Ho anche realizzato un videocorso che ultimamente, vista le restrizioni che abbiamo avuto dovute alla pandemia, sto regalando per dare il mio contributo a chi resta a casa e che quindi voglio regalare anche a te che stai leggendo questo post:

 

LINK AL CORSO: https://marco-salvo.teachable.com/p/video-corso-affiliazione

COUPON: iorestoacasa

 

A proposito del percorso di navigazione dell’utente è bene introdurre il concetto di TOFU, MOFU e BOFU e ovvero Topo of the funnel, middle of the funnel e Bottom of the funnel che puoi vedere riassunto in questa immagine:

funnel di acquisizione

funnel di acquisizione

 

Quando lavori con l’affiliazione Amazon, spesso rimani alla parte iniziale del funnel, anche perchè, a differenza di altri centri di affiliazione, Amazon non ti permette di tracciare le vendite e quindi  recuperare l’utente che ha comprato o meglio che ha convertito è impossibile ma ciò non toglie che puoi sempre fare lista e scendere nel funnel per trasformare l’utente in compratore dopo averlo acquisito. 

Devi Solo trovare il giusto equilibrio fra conversioni sforzo e guadagno.

 

Come si pagano le tasse facendo affiliation sul blog?

A è semplicissimo, chiami un commercialista e fai fare tutto a lui altrimenti diventi pazzo. 🙂 Io non sono la persona adatta a trattare questo argomento perché non mi piace e lo delego al 100% comunque in linea di massima in alcuni casi fai fattura al network di affiliazione e poi ti pagano ed in altri ti pagano anche se non gli fai fattura ma sarà compito tuo farla per poi mandarla al commercialista o registrarla dentro il tool di fatturazione elettronica.

Per rispondere alla domanda di prima 🙂 i settori che preferisco dipendono dagli accordi che vengono proposti dall’affiliazione stessa. 

Per esempio a me piacciono molto le affiliazioni che propongono i rebill ovvero un guadagno su abbonamento il che vuol dire che tu guadagni ogni volta che l’utente che ha fatto convertire rinnova l’abbonamento al servizio o prodotto che ha acquistato.

Per me sarebbe inutile creare un’affiliazione su qualcosa che mi piace ma che fatica a convertire e da poco in cambio.

 

Come pensi che potrà evolvere questo modello di business?

Ma… In tutta sincerità credo sia un settore molto valido e pieno di opportunità.

Se ci pensi l’affiliato può essere paragonato ad un rappresentante che fa accordi con le aziende e poi gira porta a porta o negozio per negozio a proporre servizi e prodotti e se ci fai caso il mestiere del rappresentante è vivo da anni e anni.

Da un paio di anni a questa parte esiste semplicemente la possibilità di diventare “rappresentante”  anche nel mondo digitale  ma la solfa è sempre la stessa. 

La mia visione su questa tipologia di business è che non finirà mai ma l’affiliato non può fermarsi! deve sempre trovare strategie nuove e nuove fonti di traffico, snelle e semplici e ovviamente trovare aziende che gli permettono di generare conversioni.

Vedi, fare l’affiliato ha dei vantaggi molto grandi:

 

  • non devi creare nessun prodotto
  • non devi pagare soldi di affitto, magazzino, spedizioni, resi, customer care etc…
  • non devi avere complesse strutture aziendali
  • non devi avere un ufficio
  • puoi lavorare anche viaggiando
  • puoi passare più tempo con la tua famiglia
  • puoi renderti libero

Concludo solo col dire che io non sono un fan del divento ricco con le rendite passive non facendo nulla e bevendo cocktail in spiaggia a me piace farmi bastare quel che ho puntando sempre in alto ma senza stress cercando di godere di quel che ho! 

A presto 🙂

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