Come gestire le pagine che non portano traffico

Se una pagina web non porta visite, è meglio cancellarla o eseguire un redirect? Quella che hai appena letto è una domanda semplice che tuttavia prevede una risposta abbastanza articolata, perché a seconda dei casi sarà più opportuno muoversi in un modo piuttosto che in un altro.

cancellare o reindirizzare

cancellare o reindirizzare?

Ma poi, queste due opzioni sono le uniche possibili? Non ci sarà una terza via? Una quarta? Ok, proviamo a dare un’occhiata sotto al cofano di questa buona domanda.

 

Meglio reindirizzare o cancellare?

In linea di massima è meglio cancellare la pagina che non riceve più visite, intanto perché il 404 di base non è un errore, ma uno status code del browser che tutti conoscono, anche il mio vicino di casa che non si occupa di web marketing. È del tutto fisiologico che un sito web ne generi ed è assolutamente normale finirci sopra. È talmente normale, che Google smette di richiedere le risorse 404 dopo un tempo relativamente breve rispetto a quando le scopre, a patto che non ricevano più link dal sito web o dall’esterno.

È meglio cancellare i contenuti obsoleti, soprattutto quando il tuo sito web ne genera spesso di nuovi. Quando ad esempio un sito e-commerce aggiorna il catalogo, magari ogni 6 o 12 mesi, è meglio cancellare i contenuti vecchi anziché reindirizzarli, altrimenti reiterando la pratica dei reindirizzamenti ad ogni cambio di collezione, si finirà entro pochi anni a generare catene di reindirizzamenti che in caso di errori (anche piccoli) porterebbero al loop di reindirizzamento e alla conseguente caduta del sito web,  senza considerare la crescita esponenziale delle pagine escluse dall’indice – appunto per via dei reindirizzamenti – che tenderebbero ad essere richieste all’infinito, divorando letteralmente il crawl budget. Quindi meglio cancellarle.

 

Attento a cosa cancelli

Se la pagina non riceve visite, potresti pensare di cancellarla, ma prima di farlo accertati che non riceva backlink da altri siti web, perché rimuovendo la pagina perderesti un eventuale boost derivante da questi. Detto questo, nella maggior parte dei casi sono le tue pagine migliori a ricevere backlink, non quelle che non ricevono visite, però fai sempre un controllo.

I redirect si fanno quando abbiamo un valore da trasferire da un vecchio indirizzo web a uno nuovo, ma se questo valore non c’è, allora non c’è niente da trasferire, quindi tira via tutto e stai sereno. Accertati solo che un indirizzo web riferito a una pagina reindirizzata o cestinata non sia più presente nel codice del tuo sito web, altrimenti il fantasma del vecchio percorso ti perseguiterà nelle notti insonni passate a studiare la copertura dell’indice in Search Console.

 

La quarta via: aggiornamento / accorpamento

Non dimentichiamoci che se una pagina web non fa traffico, magari potrebbe farne, quindi vale la pena valutare se è il caso di fare un accorpamento tra contenuti deboli o semmai riprendere il contenuto in questione, aggiornandolo. Va da sé che quando la pagina è proprio obsoleta per vari motivi, allora l’aggiornamento sarà quasi sempre una perdita di tempo.

In caso la tua pagina sia obsoleta, ma ben posizionata, probabilmente continuerà a ricevere traffico (quindi qui non parliamo di questo caso), ma quand’anche così non fosse puoi sempre aggiornarla, magari fornendo specifiche e link interni verso un contenuto più recente e aggiornato. Questa pratica spesso viene utilizzata per i prodotti di collezioni di abbigliamento che rimangono ben posizionati per chiavi ad alto volume di ricerca, ma che riguardano prodotti che non saranno mai più disponibili. Se gli utenti arrivano su queste pagine, gli si racconta che ora le cose sono cambiate e c’è una nuova collezione, con altri prodotti. Se invece l’utente non arriva su queste pagine buttale via, ma solo se non ricevono backlinks.

uff, che faticata!

Insomma, c’è caso e caso e se è vero che cancellare è meglio che reindirizzare, è pur vero che non possiamo buttare via quintalate di pagine web a cuor leggero, senza fare alcuna verifica, perché rischiamo di gettare via il bambino con l’acqua sporca.

Sì, è un modo di dire.

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