Cosa puoi fare sul web (e cosa assolutamente NO)

Lungi da me stabilire le nuove regole di condotta della vita digitale, cosa comunque impossibile per tanti motivi. Oggi ti propongo un decalogo semiserio di cose che vanno benissimo e malissimo in termini di pratiche per comunicare efficacemente sull’internet. La lista è frutto di osservazione personale e di qualche “mea culpa” doveroso, conseguente a clamorose cappellate.

cosa puoi fare e cosa NO

Cosa puoi fare e cosa NO

 

Quel che stai per leggere può trovarti in disaccordo, ma riguarda proprio te, indipendentemente dal fatto che rappresenti un marchio, un’agenzia di comunicazione o solo la tua personale figura di libero professionista. Ti riguarda nella misura in cui ogni giorno produci comunicazione e la condividi verso i posteri. Alcune cose ti appariranno scontate, e proprio per questo ti invito a riflettere con distacco sulle conseguenze degli errori di comunicazione inconsapevoli.

 

Il networking fatto bene o male

Fare rete significa stabilire e curare un legame con altre persone interessanti rispetto alla tua attività. In che modo siano interessanti decidilo tu, quello che proprio non va bene è il networking sulle spalle degli altri. NON puoi stabilire un legame con qualcuno parlando male di qualcun altro, altrimenti la persona che stai approcciando sarà portata a pensare che un giorno potresti riservargli lo stesso trattamento. Il network si costruisce su base propositiva, non distruttiva. Se vuoi entrare in rapporti con altre persone nel tuo stesso ambito di interesse, studia come proporgli qualcosa che faccia crescere entrambi, non porti come il “moralizzatore” della rete, paladino dei diritti contro il tiranno usurpatore, altrimenti i risultati saranno pessimi.

 

I post pubblici

Era tutta la vita che volevo dirlo: le persone libere dicono quello che pensano, ma dire quello che pensi non significa lamentarti gratis e non significa sbottare in modo maleducato (o proprio diffamatorio) all’indirizzo di altre persone. Se tratti male chi non conosci non sei uno che dice quel che pensa, sei un cafone. Tutto qui.

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Attenzione però, questo non significa che devi sembrare un panettone. Se hai da fare un post piccato contro qualcuno o qualcosa fallo pure, ma senza scadere nel personale e soprattutto esprimendo un’idea che parte da una cognizione di causa, evitando improperi gratuiti e uscite scomposte. Una persona di carattere mostra di essere tale quando rispetta i propri interlocutori, sempre.

 

I post privati

È quando credi di essere al riparo che i consumano le tragedie. Se hai un modo pubblico di postare completamente diverso da come rispondi ai messaggi privati, prima o poi la tua doppia identità verrà fuori e farai la figura del doppiogiochista. Rudy Bandiera ci ricorda che sul web non esistono post veramente privati, perché nel momento in cui clicchi su “invia” non puoi sapere che fine farà il tuo segretissimo post, altro che privacy. In questo caso valgono esattamente le stesse regole di condotta da tenere per i post pubblici.

 

I clienti

Vanno sempre trattati con rispetto, anche quando ti scrivono cose strane. Puoi essere rigoroso, anzi devi esserlo, ma non presuntuoso. Chi si rivolge a te non va mai trattato con sufficienza, anche quando dichiara un budget di ventimila lire, anche quando ti occupi solo di SEO e ti chiedono una campagna di affissioni. Ogni persona che ti contatta è il risultato del tuo impegno, della forza che hai messo per spingere nella direzione in cui ti muovi, soprattutto non sai proprio niente della sua storia, quindi nei limiti del possibile, sii gentile. Se poi un perfetto sconosciuto ti chiama alle nove di sera di venerdì e si risente quando gli chiedi di non richiamarti, fai come ho fatto io, TOGLI IL NUMERO DI TELEFONO DAL WEB.

 

Non forzarti di comunicare

È un tema che non ho mai affrontato, anzi, sono sempre in giro a dire che si dovrebbe tutti condividere di più. Ma la verità è che mentre alcuni partono rigidi e col tempo si sciolgono, per molti la comunicazione rimane una forzatura. Non tutti nascono con “il dono” di saper catturare l’attenzione e per dirla tutta, alcune persone hanno fatto disastri provandoci. Dice bene Flavio Mazzanti quando ci ricorda che non possiamo essere tutti Batman e che c’è bisogno di chi si assume il ruolo di Robin: quest’internet, insieme ai cartoni dei cavalieri dello zodiaco, ha tirato fuori l’ego (neanche troppo) sopito dentro ciascuno di noi, facendoci credere che certi comportamenti fossero necessari. Eppure se guardi dentro di te, forse non c’è Pegasus, ma Andromeda, con la sua accogliente armatura rosa, con i suoi modi garbati, privo di qualunque velleità di protagonismo, tuttavia essenziale agli eroi mitologici per portare a termine le loro imprese.

Poi alla fine c’ha i capelli verdi e chissà che musica ascolta… ma questa è un’altra storia.

 

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