Cos’è la cannibalizzazione dei contenuti di un sito web

La cannibalizzazione dei contenuti è un fenomeno che si origina in presenza di pagine che trattano lo stesso argomento sullo stesso sito web. Riguarda principalmente i siti che offrono prodotti e/o servizi e pubblicano articoli di tipo “evergreen”. Non riguarda invece quasi mai i siti web (strettamente) di notizie, la cui scansione è invece molto più superficiale rispetto agli altri casi citati.

cannibalizzazione

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La cannibalizzazione si verifica dunque quando abbiamo più pagine che dicono la stessa cosa usando lo stesso titolo o comunque uno molto simile. Ma possibile che non ci rendiamo conto di una cosa del genere? Assolutamente sì, anzi, succede tutti i giorni. Vediamo i casi principali.

 

Cannibalizzazione strutturale

È il caso più frequente. Si verifica quando ti distrai (un momento) e pubblichi tipo 40 archivi e pagine tutti ottimizzati per la stessa chiave. Se ad esempio hai un blog sull’architettura d’interni e pubblichi una categoria di articoli sull’arredo bagno, una pagina in cui offri il servizio di consulenza per arredo bagno, un tag arredo bagno e anche un articolo con le ultime tendenze sull’arredo bagno, potresti mettere il motore di ricerca nella condizione di dover valutare pagine che competono tra loro per la rilevanza all’interno dello steso sito. Si crea un effetto collo di bottiglia che rende difficile a Google capire quale debba essere la pagina master per la chiave in questione. Di conseguenza non otterrai alcun posizionamento e resterai lì a lamentarti del fatto che nonostante tu ti sia impegnato tanto, i risultati non arrivano. E certo che non arrivano, hai fatto un casino! Con tutta la concorrenza che già c’è, ti metti anche a pestarti i piedi da solo?

 

Cannibalizzazione tra articoli

La cannibalizzazione tra articoli interni di uno stesso blog è più difficile da individuare ed è spesso riscontrabile nei siti web più datati che storicamente hanno ottenuto buoni risultati di visibilità pubblicando guide approfondite. In assenza di un piano editoriale sistematizzato su foglio di calcolo che consenta di tenere traccia dei titoli già pubblicati, il blogger – o chi per egli – finirà presto o tardi col trattare nuovamente lo stesso argomento, creando un secondo articolo sullo stesso tema. Poi un terzo, un quarto e così via, finché il (povero) motore di ricerca non deciderà di scegliere una pagina a caso tra tutte quelle che hanno lo stesso titolo, magari la peggiore di tutte, che dunque non otterrà un buon posizionamento.

 

E-commerce e cannibalizzazione

Quando parliamo di e-commerce il gioco si complica ulteriormente, soprattutto in presenza del blog interno, perché l’intrepido avventuriero dell’internet avrà pensato bene di creare una categoria dello shop, un tag prodotto, una categoria del blog interno, un tag dello stesso blog e un articolo di approfondimento, TUTTI ottimizzati per lo stesso titolo. In questi casi la cannibalizzazione è talmente netta che John Mueller arriva proprio sotto casa tua, incattivito come se lo avessero licenziato per riprendere Matt Cutts. A proposito, ma Cutts, che fine ha fatto? Cutts di fine ha fatto? Che Cutts…

Approfitto che siam qui per rassicurare chi gestisca un’e-commerce di ferramenta con 100 schede prodotto praticamente tutte uguali salvo che per dettagli insignificanti. Si tratta di una situazione frequente che Google riesce a gestire senza troppi problemi.

 

Conclusioni: cosa non è la cannibalizzazione

Se per caso ti capita di ottenere un doppio presidio nella stessa serp (e di mantenerlo a lungo), sappi che non c’entra niente col fenomeno della cannibalizzazione. Quando seguivo il sito web dello studio dentistico di cui scrivo nel Manuale di Seo Gardening, arrivammo ad avere 4 risultati in prima pagina per la chiave “faccette dentali”. Succedeva perché avevamo messo online una struttura davvero curata e allo stesso tempo avevamo un piano editoriale che approfondiva molto le tematiche odontoiatriche.

Il senso di tutto è trovare il modo per espandere la query che vuoi presidiare, evitando le duplicazioni di contenuti e le ridondanze strutturali. Ci vogliono pazienza, conoscenza della materia e metodicità. Ma alla fine i risultati arrivano.

Garantito al limone.

 

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