Di cosa deve parlare il mio blog?

Di Cosa deve Parlare il mio Blog

Di Cosa deve Parlare il mio Blog

Hai seguito innumerevoli corsi su come creare un blog, hai partecipato a webinar, eventi, workshop e summit dove i migliori tra formatori e consulenti SEO hanno dato informazioni chiare su come portare al successo il tuo blog e monetizzare attraverso campagne di affiliate marketing. Ora hai solo un piccolo problema, nessuno ti ha detto di cosa devi parlare, cioè, ti hanno insegnato tutto quello che devi sapere sul come fare, ma non ti hanno chiarito le idee sugli argomenti da trattare, quindi sei un po’ confuso.

Te lo devo dire io?

Certo sembra un bel paradosso sapere esattamente come fare e non sapere cosa dire, ma non lo è, anzi è normale che tutte le nozioni acquisite leggendo risorse su internet, libri o facendo corsi, generino confusione in chi vuole sviluppare il suo primo progetto web. Bene, per uscire da questo imbarazzo e prendere una decisione, ti suggerisco di partire da una domanda precisa: perché vuoi aprire un blog? Per raccontare te stesso, per aiutare gli altri, per fare soldi… o magari per tutte e tre le cose?

Racconta te stesso

Coltiva sempre i tuoi interessi, perché come dico sempre, la cosa peggiore che può capitarti nella vita è non averne. Ricorda che c’è una differenza importante tra un blog che funziona come un diario personale ed uno che invece pur raccontando esperienze personali si configura come una risorsa. Mentre il primo è introspettivo, il secondo è per gli utenti, li aiuta. Serve. Il tuo blog non deve essere un diario in senso stretto, cioè può anche contenere riflessioni personali, ma non devi confonderti, ricorda che al centro di tutto c’è da un lato il valore che riesci ad aggiungere alle risorse già presenti in rete e dall’altro, la tua capacità di comunicarlo sia attraverso la tua conoscenza della materia, sia con lo stile di scrittura e le pratiche relazionali, di cui però non mi occupo in quest’articolo, perché parliamo del “cosa”.

Se ti piace tanto viaggiare ad esempio, parla di viaggi, se sei un ottimo cuoco, crea un blog di ricette di cucina, se sei un assicuratore, parla di assicurazioni online, passaggi di proprietà, furti di auto, noleggio a lungo termine etc.. Fallo prima di tutto perché ti interessa.

Aiutare gli altri

Parti dunque da quello che ti piace, che ti appassiona. Se occupandoti di questo, trovi altri appassionati come te, puoi tentare di risolvere i loro problemi con i tuoi articoli. Se ti occupi di viaggi e turismo, le indicazioni che fornirai saranno un buon aiuto per chi organizza la partenza, se sei un consulente SEO come me, potrai invece scrivere articoli su come migliorare l’ottimizzazione di un progetto web per i motori di ricerca. Se nel primo caso il ritorno sarà dato da campagne cpc o cpa ospitate nel tuo blog, nel secondo potrai guadagnare fornendo consulenze a pagamento o prendendo clienti sempre attraverso il tuo sito web.

Fare soldi

Se il tuo scopo è semplicemente quello di fare i soldi e non ti interessa altro, puoi seguire diverse strade, alcune penalizzabili. Puoi cercare gli argomenti con il rapporto migliore tra volume di ricerca, concorrenza e cpc stimato. Ad esempio, l’ideale sarebbe trovare argomenti le cui keyword di riferimento siano facili da posizionare, vengano cercate da molte persone e generino buoni ritorni in termini di inserzioni. Come dici? È impossibile? Beh, in effetti non si può avere tutto, ma se sai usare bene il keyword planner tool e sei un buon osservatore, puoi individuare argomenti di nicchia interessanti, molto utili (vitali) per poche persone, in ambiti privi o quasi di concorrenza. A quante persone ad esempio interessa rinnovare la licenza di caccia? Quanti siti web ne parlano? Quanto tempo mi occorre per costruire un sito web i cui contenuti siano più rilevanti rispetto agli altri siti che parlano dello stesso argomento? Ci sono fonti trust? Le inserzioni contestuali generano un buon profitto? Il bello dei siti di nicchia è che con uno sforzo relativamente piccolo puoi ottenere buoni posizionamenti e prenderti tutto il traffico. Se poi il poco traffico converte tanto hai fatto bingo.

Quali inserzioni inserire?

Qualche giorno fa, Danilo Petrozzi è uscito con un video molto interessante su AdBlock, il noto plugin per browser che nasconde dai siti web le inserzioni pubblicitarie. Io sono fondamentalmente favorevole all’utilizzo di AdBlock, ma solo perché ormai i siti web meglio posizionati sono inguardabili a causa del sovraffollamento estremo di banner pubblicitari. Chi ti rende oggettivamente difficile navigare il proprio blog, si merita che gli utenti blocchino le pubblicità con AdBlock, per non parlare del fatto che in alcuni casi, da mobile le pubblicità non ottimizzate rendono proprio necessario cercare risorse altrove. Peccato. Molto meglio i link di affiliazione gestiti come semplici link interni agli articoli del tuo blog. Sono molto più utili, meno invasivi e soprattutto contestualizzati.

Conclusioni

Ho parlato della possibilità di raccontare te stesso, aiutare gli altri o fare soldi, ma in assoluto quello che funziona di più è sviluppare un progetto in cui ti impegni nel tempo a fare tutte e tre le cose insieme. Pratica l’approccio olistico, sii presente e non demandare. Parla dei tuoi interessi e allo stesso tempo aiuta gli altri monetizzando con i link di affiliazione.

Racconta la verità, racconta quello che sai, non quello che leggi su altri siti a seguito di una ricerca. Non puoi fare strada sperando che basti dare Google in pasto a se stesso.

La verità ti renderà libero, in modi che non sai.

One Response

  1. Pierluigi 17/11/2015

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