Ecco perché resto in Italia.

Perché l’Italia è il paese del sole. Ti basta come risposta? Potrei aggiungere che si mangia bene, c’è un bel clima soprattutto al sud e se non vivi in città c’è l’aria buona. Detto questo si racconta che l’Italia abbia un’evasione fiscale e un debito pubblico tra i più alti al mondo, un discreto livello di inciviltà che nelle derive peggiori sfocia in associazioni a delinquere che hanno fatto la storia della criminalità nell’occidente e per finire una pressione fiscale tra le più elevate d’Europa, quindi del mondo.

Restare in italia?

Restare in italia?

 

Quelli che ho appena esposto sono i luoghi comuni più frequenti utilizzati principalmente su facebook per argomentare la qualità della vita in Italia. Leggi queste cose e pensi che viviamo in un paesaccio, senza fare sconti e senza cercare riscontri. Non li cerchi perché è comodo startene lì a gongolare sull’idea che se non trovi lavoro è per via di un sortilegio che ti ha fatto nascere in un Paese in cui è tutto bloccato. E invece io li ho cercati i riscontri, perché come dico sempre, la cosa migliore è stare a sentire gli ignoranti, perché a differenza dei sapienti possono mettersi a studiare, così magari ci capiscono qualcosa.

Pressione fiscale

Non è vero che l’Italia è il paese del mondo in cui si pagano più tasse. Il Sole 24 Ore ci colloca solo al settimo posto in Europa. Il calcolo è fatto sul rapporto tra imposizione e PIL. È fondamentale fare il calcolo in questi termini perché un conto è togliere 50 euro a chi ne guadagna 100, altra cosa è togliere 50 centesimi a chi guadagna un euro.

Evasione fiscale

Qui purtroppo deteniamo il primato Europeo con 3.156 euro per ciascun abitante. Dietro di noi a sorpresa la Danimarca che evidentemente fa meno rumore di noi, ma zitta zitta fa il suo. Pare che i maggiori evasori si trovino comunque oltre oceano e siano gli Stati Uniti e Brasile. Due paesi in cui comunque preferirei non trasferirmi, fosse solo per l’approccio delle forze dell’ordine ai comuni cittadini, come dire “ruspante”.

Tasso di criminalità

Su base mondiale siamo a metà classifica, in posizione 62 su 129 paesi osservati. La cosa non sorprende considerando che al primo posto c’è il Venezuela, un paese dove quando esci di casa ti chiedi effettivamente se alla sera rientrerai. Insomma, roba che farebbe impallidire il peggiore mafioso italiano, ma in fondo non ci sorprendiamo a sapere che in Afganistan, in Siria e in Libia c’è più criminalità da noi. Piuttosto sul Fatto Quotidiano scopriamo che non stiamo messi tanto male rispetto ai nostri cugini Europei, perché considerando la media su diversi reati che rientrano negli indici di criminalità calcolati da Eurostat, l’Italia è in posizione 21 su 28 nazioni osservate. Ci alzano un po’ la media i furti d’auto che da noi sono troppi, ma anche qui tutto sommato ce la caviamo abbastanza bene.

Aspettativa di vita e occupabilità

Emerge che l’Italia è un Paese ricchissimo e non è abitato da guerrafondai come si vuole far credere. Per altro siamo al settimo posto su 183 paesi nella classifica mondiale per aspettativa di vita. Certo se non avessimo un’evasione fiscale così alta, ogni italiano si ritroverebbe mediamente in tasca più soldi alla fine dell’anno, ma anche così (numeri alla mano) direi che ce la caviamo discretamente. Il grande problema rispetto agli altri paesi europei è che in Italia non si trova lavoro, come ci confermano i dati Eurostat che confrontano l’occupabilità tra i 20 e i 64 anni tra tutti i paesi dell’Eurozona. Siamo ricchi senza lavorare, che vuoi di più dalla vita?

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A parte scherzi quello dell’occupabilità è un problema serio che secondo me racconta un po’ anche la storia dell’evasione fiscale, collegandosi ad essa. Se un giovane non trova lavoro si arrangerà come può, spesso facendosi pagare “a nero” e togliendo risorse al sistema contributivo.

 

Conclusioni

A fronte dei compiti fatti e dei dati riportati, concludo che chi non trova lavoro può certamente cercare fortuna all’estero. Meglio un altro Paese Europeo in cui si pagano poche tasse, si trova lavoro più facilmente, ci sia un tasso di evasione basso, poca criminalità e una speranza di vita dignitosa (che sempre serve). In questo senso devi solo incrociare i dati che ho fornito sopra e fare la tua scelta.

Se però hai già un lavoro e guadagni discretamente, per me non ha tanto senso spostarsi, perché i dati ci raccontano che l’Italia è molto meglio di tanti altri Paesi. Andarsene da qui è una scelta importante che non può essere fatta solo in base al parametro dell’imposizione fiscale. Non è il tuo portafogli a trasferirsi, ma tu. Nel paese che hai scelto, come si mangia? E quanto costa mangiare? Sei tranquillo camminando per strada di sera? Quante persone anziane ci sono in giro? Chi paga le spese mediche se ti rompi una gamba?

Tieni presente che questo articolo è scritto da chi può permettersi di vivere in qualunque angolo del globo, perché con il lavoro che faccio non ho vincoli geografici, tuttavia mi torna in mente una frase di Sante Achille, maestro SEO e vecchio amico:

Se mettessimo tutti la spazzatura fuori dalla porta, ognuno correrebbe a riprendersi la propria“.

Se poi la tua puzza proprio tanto, è meglio cambiare aria.

 

2 Comments

  1. Lauryn 16/06/2020

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