Mamme blogger, consigli pratici

Le mamme.

Le mamme sul web sono un ecosistema di entità fuori controllo. Un universo nell’universo. Misteriose le dinamiche con cui sviluppano i progetti web personali, quasi quanto quelle con cui entrano in relazione tra loro. Spesso (ed è lo schiaffo) oltre a curare il blog personale lavorano e crescono i figli.

mamme blog

mamme blog

 

Ed è proprio per questa fibra che consente loro di sopravvivere a cotale sforzo, che mi sento di rilasciare in questa amena piazza alcune osservazioni utili a inquadrare un progetto web al femminile. Una goccia nel mare chissà, magari utile a qualcuna.

 

Scenario di riferimento

Si fa presto a dire mamme blogger, ma prima di concludere di saperne abbastanza, tieni presente che quella delle “mamme” è una comunità sconfinata facente riferimento a siti web che parlano di:

Gravidanza –> salute/benessere/

Primi mesi –> salute/benessere/risparmio/shopping/

Primi anni –> salute/benessere/risparmio/shopping/ricette di cucina/

Aggiungi una spruzzata di pagine di diario sulle passioni personali e avrai un quadro certamente poliedrico ma tutto sommato abbastanza completo del mondo delle mamme blogger. Come è evidente nella mia pur rudimentale schematizzazione, il mondo delle mamme sul web gira intorno a queste tre boe: gravidanza, primi 36 mesi e primi 12 anni.

 

Prendi bene la mira

Una volta inquadrato lo scenario la cosa più importante (pena l’insuccesso) è misurare le proprie risorse. In questa fase è vitale non cadere nell’errore di trattare tutti gli argomenti che vanno dalla gravidanza fino ai 12 anni a meno di non avere le spalle molto larghe. L’ingenuità tipica della mamma che ha già poco tempo è raccontare la propria esperienza via via che il bambino cresce, fin dal concepimento come se il blog fosse una specie di diario di viaggio infinito: “io ho fatto così e mi sono trovata bene”. I risultati sono discontinui, insufficienti a reggere il confronto con la “cavalleria” rappresentata dai grandi gruppi editoriali  come RCS e talvolta inesorabilmente imbarazzanti. Una mamma ha dentro di sé una forza infinita, ma rimane un essere umano, probabilmente.

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Prendere bene la mira significa razionalizzare le risorse. Ci sono interi portali che parlano solo di gravidanza settimana per settimana. Sono fortezze inespugnabili rispetto a come ti seguono. Non puoi considerare un argomento complesso e sfaccettato come la gravidanza al pari di una semplice categoria nel tuo blog. Mirare bene significa che potresti non solo concentrarti sulla gravidanza, ma in particolare creare un focus sugli aspetti dell’alimentazione e/o del fitness nei 9 mesi, oppure concentrarti solo sugli aspetti del benessere emotivo, stringendo il campo su pochi angoli di impatto.

 

Collaborazioni (?)

Le mamme collaborano. Si prenderebbero spesso a coltellate, ma non è questo il momento di scriverne, perché le mamme… collaborano. Per massimizzare gli effetti di una partnership tra blogger, il primo spunto è liberarci una volta per tutte dell’idea di dover comprare link o comunque di produrli artificialmente. Se i link buoni sono “relazioni” vere, dovrai entrare in relazione con altre mamme non concorrenti, vale a dire mamme che non curano un blog tematizzato sulla cura della prole.

Qui il gioco è creare valore per altre persone, le stesse che potrebbero frequentare il nostro blog, ma che al momento sono utenti di altre blogger. Un foodblog può essere tenuto da una mamma (e spesso è così), ma non è un blog sulla maternità. Proporre ad una foodblogger una rubrica di ricette da preparare insieme ai bambini è un buon modo per ottenere link a tema gratis da un sito non concorrente e intercettare l’interesse di utenti in target. Se però il tuo blog parla di TUTTO, oltre ad avere enormi difficoltà a mantenere la rilevanza sui singoli argomenti, il web sarà per te un luogo infernale perché qualunque altro blog sarà un concorrente. Insomma addio collaborazioni, per avere un link dovrai solo pagare.

 

In definitiva, occhio!

Mi vengono in mente rubriche su come risparmiare con le spese dei bambini piccoli, da ospitare su blog che offrono solo sconti e coupon, oppure rubriche sugli outfit mamma e figlia da proporre alle fashion blogger. Le soluzioni sono infinite a patto di ragionare a monte su cosa si vuol dire e su come declinare il “mamma blog”.

Anche in questo caso un buon progetto e l’essere social ti aiuterà. Non ti chiudere a scrivere, ma allo stesso tempo sii specifica, centrata, crea un connotato e relazionati in modo virtuoso con altre mamme che non si presentano come tali.

Sii intelligente. Dicono che questa dote sia rimasta solo a voialtre…

 

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