Ecco come MEWE ti cambierà la vita!

Tra 5 anni, quando MeWe avrà raggiunto il suo primo miliardo di utenti iscritti rileggeremo questo post e rideremo insieme della mia ingenuità nel ritenere del tutto assurda l’idea di lanciare un nuovo social network generalista nel 2019. Intanto becchiamoci questo nuovo favoloso “appartamento” condiviso nel dominio digitale. Tutto da esplorare. Evviva evviva!

La mia faccia quando ho saputo di MeWe

La mia faccia quando ho saputo di MeWe

 

Qualche giorno fa, alla chiusura ufficiale di Google Plus ho fatto un post in cui ironizzando scrivevo: “Google Plus non c’è più. Lo sappiamo perché se ne parla da mesi. Su facebook“. Come commento a quel post, un utente ha scritto di un nuovo social che pare voglia sostituirlo e ovviamente tentare la scalata a facebook. E dunque MeWe.

 

Ok, iscriviamoci

È fantastico, facile facile, super intuitivo, proprio come facebook. E poi pensa, è GRATIS per sempre. Puoi cercare i tuoi amici, creare pagine e gruppi tematici, ritrovare i vecchi compagni i scuola. Incredibile!!! Oh, ma poi le pagine si aprono subito, insomma mica è fatto con Joomsocial, è roba forte, sarà Angular o React… tipo facebook.

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Vabbè, ad ogni modo ho creato il mio profilo e giacché mi trovavo ho messo in piedi anche la versione sfigata del gruppo dei Fatti di SEO su MeWe, che ovviamente da qui a un anno vedrà migrare tutti i membri della community attualmente presente su facebook. Appena Mark ha saputo di questo mio gesto mi ha telefonato per implorarmi di non incitare le folle alla migrazione massiva. Mi ha promesso una mountain bike di quelle leggere col telaio in fibra di cotone, ma per tutta risposta gli ho fatto notare che le password su facebook non sono sicure, è il primo post che ho letto sulla bacheca di MeWe:

Vedi? Facebook non è sicuro!

Vedi Mark? Facebook non è sicuro!

 

Poi ho capito la vera svolta. Questi geni hanno puntato sull’innovazione senza compromessi, offrendoci il vero motivo per cui ora dobbiamo TUTTI lasciare facebook per diventare membri orgogliosi di MeWe: il post vocale!

post vocale

E niente, non c’è partita…

 

Dunque Mark, riconosci la sconfitta e torna a friggere crescentine alla festa dell’unità. Per te non c’è più spazio nell’empireo degli Dei del digital.

 

Va bene, diventiamo (quasi) seri

MeWe è un progetto uscito dalla fase di beta testing nel 2015, alternativo a facebook nelle intenzioni di business, perché non punta alle revenue pubblicitarie, ma alla vendita di emoji customizzate per le chat! Nel marzo 2019 ha toccato i 4 milioni di iscritti, più o meno il numero dei membri attivi su Google Plus, ormai esuli allo sbando… e niente, siamo di fronte all’ennesima startup che potremmo definire ambiziosa, ma appena appena in ritardo. Ricordo Ello, il social che pure doveva soppiantare facebook puntando sul fatto di essere senza pubblicità. Queste startup puntano su momenti storici di transizione (chiude G+) oppure sull’ondata delle polemiche intorno alla privacy per tentare una zampata, che tuttavia si rivela sistematicamente poco efficace, per non dire risibile.

Parliamoci chiaro, quando anche facebook chiudesse i battenti sarebbe durissima spostare due miliardi di persone stabilmente altrove. Altro che diaspora! La cosa che mi sorprende  – e un po’ mi dispiace –  è vedere come per questi progetti spuntino investitori pronti a mettere sul tavolo milioni di dollari, mentre qui da noi ci sono intuizioni davvero geniali chiuse a chiave nel cassetto di sognatori veri, persone destinate a tutt’altra fortuna… se solo fossero nate nel posto giusto.

Non aggiungo altro, ma ti suggerisco di leggere “Se steve Jobs fosse nato a Napoli“, di Antonio Menna. Un racconto amaro ed esilarante che vede Stefano Lavori e Stefano Vozzini, due geni nati nei quartieri spagnoli, barcamenarsi per cambiare il mondo con il loro computer rivoluzionario.

Ed ora, tutti su MeWe.

🙂

 

2 Comments

  1. Francesco 29/04/2019
  2. Laura Mazza 02/02/2021

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