Music marketing, cosa devi sapere

Cristina Fontanarosa

Cristina Fontanarosa

Cristina Fontanarosa è talent manager in Wannabe Management, dove segue i progetti digital di artisti del calibro di Anna Tatangelo, Marianne Mirage, Beatrice Bruschi.

Si è occupata del lancio di Uber e da oltre 10 anni lavora nel digital marketing di aziende come L’Oreal Paris, Smartbox, Morellato. Oggi parliamo del suo libro sul Music Marketing edito da Flaccovio… direttamente con lei.

 

Ciao Cristina, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?

Sono talent manager in un’agenzia che si occupa di management digitale di artisti. Per farti qualche nome mi occupo di Beatrice Bruschi (Sana di Skam), Anna Tatangelo, Andrea Cerioli che coprono aspetti diversi dello showbiz. Nel tempo libero scrivo di musica su Rolling Stone. Negli ultimi 10 anni ho lavorato nel marketing di Uber, L’Oréal, Smartbox, Morellato. Ho seguito un Master in Music Business al Berklee College of Music. Da poco ho pubblicato un libro che si chiama “Music Marketing” dedicato proprio agli artisti che intendono farsi strada nel campo della musica e vogliono promuoverla online, magari affidandosi al Do it yourself.

 

Come guadagna oggi un musicista? Cosa cambia rispetto al passato?

La rivoluzione digitale di cui sono stati testimoni i trenta/quarantenni ha stravolto il settore della musica. Un musicista ora guadagna per lo più da entrate “accessorie” rispetto alla musica direttamente, tolti ovviamente i musicisti che producono GRANDI successi.

La pandemia ha impattato così gravemente sul settore, perché ha cancellato il mondo dei live che teneva in piedi una intera fetta di mercato. Riassumendo, e ne parlo nel libro, concerti, merch e adv digitale, più che royalties fanno la differenza per la piccola e media fascia di artisti.

 

Quanti soldi e quanto tempo devo investire per farmi conoscere come musicista/produttore/cantante?

Dipende sempre dagli obiettivi che ci si prefissa. Chiaro è che se lo si vuole tramutare nel proprio lavoro full time, l’impegno di natura economica e di tempo deve essere totalizzante. Un approccio di tipo mirato può bastare a chi vuole magari farsi solo strada tra gli amici.

 

Quali sono i canali più utili per far ascoltare la propria musica in questo momento?

Chiaramente essere sulle principali piattaforme di streaming è fondamentale, ma veicolare i pezzi tramite i social network organicamente o sponsorizzando i propri contenuti è un metodo efficace di arrivare a un pubblico con piccoli budget. Il digitale è un mezzo democratico. Se dovessi lanciare un progetto musicale oggi non mi lancerei più nel mare magnum di Facebook, ma concentrerei i miei sforzi su Instagram e/o – a seconda della tipologia di musica – Tik Tok.

 

Quali sono gli errori principali di chi cerca di far conoscere la propria musica?

L’errore è pensare che la gente sia in attesa del tuo pezzo o che le persone – inclusi i giornalisti – vogliano ascoltarlo e muoiano dalla voglia di sentirlo. La gente non ha tempo, la gente non ha voglia! La soglia dell’attenzione si è abbassata, siamo bombardati da nuove cose, informazioni, canzoni, anche da dischi di musicisti che già ci interessano che alla fine non ascoltiamo…bisogna trovare il modo di stuzzicare la curiosità dell’ascoltatore raccontando una storia, parlandogli di lui prima ancora che di noi stessi per farlo rispecchiare nella nostra musica e incuriosire. Mi arrivano continuamente messaggi di persone che vorrebbero farmi scrivere di loro su qualche giornale, ma magari non hanno neanche un comunicato stampa, hanno solo un singolo pronto, neanche una foto… Come in tutte le situazioni della vita, bisogna sapersi presentare.

 

Hai scritto un libro in proposito. Ti va di raccontarci i suoi focus?

Ho scritto questo libro che si chiama “Music Marketing”. Racconta come applicare nozioni di digital marketing a un piano di marketing e comunicazione pensato per la musica. È pensato principalmente per chi vuole fare da sé, ma amici musicisti con delle etichette alle spalle lo hanno trovato interessante, perché è anche un modo per ritrovare “raccolte in un unico posto” delle nozioni che magari si conoscono già per pratica, ma poi non si vedono mai formalizzate.

Dai social network, all’influencer marketing, dal merchandising al contatto coi giornalisti, affronto un po’ di tematiche utili a chi vuole lanciare un progetto da zero con un budget piccolino, ma scalabile.

Spero possa tornare utile a molti. La mia speranza, da appassionata, è quella di sentire sempre più bella musica in giro!

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