Perché non riesco a trovare nuovi clienti?

Il contenuto che stai per leggere è dedicato a chi lavora in proprio o ai titolari di agenzie di servizi. Che tu abbia appena iniziato o che ti affacci sul mercato da anni, esistono mille motivi interni o esterni per i quali è possibile trovarsi di punto in bianco senza clienti. Oggi proviamo ad analizzarli e soprattutto a capire come comportarsi e cosa fare nel frattempo.

Perché non trovo nuovi clienti?

Perché non trovo nuovi clienti?

 

Se hai appena intrapreso la tua attività business può sembrarti del tutto normale non avere ancora clienti, eppure ti sorprenderà (temo poco) sapere che capita di rimanere per lunghi periodi senza commissioni anche a professionisti di lungo corso. Per capire da cosa dipende e come comportarsi, continua a leggere questo articolo.

 

Le prime armi (e le prime sciocchezze)

Quello che sto per scrivere mi porta inevitabilmente a fare un tuffo nei ricordi. Nella seconda metà degli anni 2000 facebook non aveva ancora preso piede in Italia e il web era un “posto” significativamente diverso. A quel tempo decidemmo di buttarci in acqua e vedere se galleggiavamo. All’epoca (ma ancora succede spesso) ci adoperammo al massimo per posizionare il sito web dell’agenzia solo sulla nostra città più aree limitrofe, inoltre ci rivolgemmo prima alla nostra rete di amici, parenti e conoscenti per far sapere che eravamo in attività, e in ultimo cominciammo a rispondere agli annunci di lavoro per attività di web marketing che affioravano dai portali di annunci generalisti come Kijiji, Bakeca o Vivastreet.

Quindi riassumendo:

  • Ricerca del posizionamento “localissimo”
  • Rivolgiti ad amici e parenti
  • Consulta gli annunci di lavoro
  • Vendi qualunque servizio esista (o non esista)
  • Distribuisci i volantini con la maxi offerta per rottamare il vecchio sito web (giuro, ho fatto anche questo)

Come passaggio ulteriore cercammo di organizzare appuntamenti con tutte le agenzie di qualunque dimensione – nel nostro territorio – per proporci come operatori a cui subappaltare commissioni già prese. Insomma ci proponevamo come partner a buon mercato. All’epoca ci vestivamo bene, come era opportuno. Mancava solo che ci portassimo dietro gli aspirapolvere o le Treccani e saremmo stati perfetti come rappresentanti.

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Lo sbattimento senza fine ci portò i primi guadagni. Il primo anno fatturammo circa 10.000 euro in due, cosa che per noi rappresentò una vera svolta all’epoca. Ci sentivamo arrivati, ma col senno di poi avevamo sbagliato tutto in partenza.

 

Se tornassi indietro

Nel 2007 ci sembrò giusto proporci a tutto spiano, nella più mendicante delle strategie push, ché qualcosa ci sarebbe arrivato. Costavamo poco e valevamo poco, o meglio credevamo di valere poco. Scrivo così, perché se ci fossimo valutati un po’ di più, anzi, se non fossimo stati così maledettamente cauti, avremmo certamente evitato di cercare il posizionamento locale online e offline – quest’ultimo talvolta con sipari epici – e avremmo puntato ad un posizionamento di più ampio respiro cercando visibilità nazionale, provando ad aggregare persone in tutta Italia e proponendoci per una cosa sola in particolare, piuttosto che per un’infinità di servizi di cui conoscevamo pochissimo. Non eravamo nemmeno pirati, semmai piratini. Dunque (E col senno di poi, mi sarei mosso così:

  • Cerca il posizionamento nazionale
  • Evita amici e parenti (a meno che)
  • Evita di vendere aspirapolvere digital porta a porta
  • Fai (o comunque partecipa alle) community
  • Disegnati un posizionamento e un percorso preciso
  • Aiuta le persone, sul serio.

Così, mentre noi facevamo gli aspiranti schiavi 2.0, personaggi illustri come Giorgio Taverniti costruivano un posizionamento solido e duraturo, semplicemente muovendosi all’opposto di come facevamo noi. Giorgio divenne il “re” della SEO perché seguì esattamente i punti che ho elencato qui sopra e lo fece addirittura due anni prima di noi, quindi non venirmi a dire che al tempo non era facile fare community come oggi. Era difficile quindici anni fa come lo è adesso.

 

Offri già servizi da molto tempo?

Sei un professionista già “chilometrato” e skillato nel tuo settore, ma le commissioni non arrivano come vorresti. Beh, a volte ci sono cause esterne per una situazione simile, soprattutto all’interno di uno scenario storico epocale come la pandemia del 2020, ma se ti accorgi che invece la situazione tende a cronicizzarsi, allora c’è sicuramente qualcosa che non va.

Piccola parentesi: se fai il consulente di marketing e non sai come trovare clienti, forse dovresti rivedere qualcosa del lavoro che fai.

Come prima cosa ricorda che l’immagine digital e la reputazione sono cose diverse. Avere belle foto, un buon sito web o una presenza discreta e corretta nei social network, non è la stessa cosa che avere la fiducia del tuo pubblico di riferimento, quindi seppure ti fossi prodigato fin ora per mostrati gentile e rassicurante, sappi che non basta. Devi essere UTILE ad un numero crescente di persone e per un tempo lungo. In questo senso fare community o anche solo partecipare ad esse nel modo giusto è senz’altro una buona cosa, ma se ti limiterai a condividere articoli che riportano cose scritte da altri o comunque già abbondantemente reperibili facendo una ricerca su Google, non avrai fatto alcuna differenza nella vita delle persone.

Si tratta di capire questo: per vendere servizi sul web a livelli dignitosi, non puoi comunicare come fanno gli infomarketers, perché quello è un altro mestiere. Quelle persone monetizzano con i link affiliati su articoli scritti apposta per provocare click in aree precise e a certe condizioni. La fiducia in questo caso non c’entra niente. La fiducia si coltiva col tempo, ma il tempo non basta a generare fiducia. Nel gruppo dei Fatti di SEO vedo (e so di) persone che pubblicano ogni due giorni un nuovo post, ma che non riescono a trovare clienti. Queste persone sono certamente apprezzabili per il lavoro che fanno, ma non basta.

Pensaci su… e fallo diverso.

 

 

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