Perché Salvatore Aranzulla sta così antipatico

Salvatore Aranzulla non ha bisogno di particolari presentazioni, perché tutti lo conoscono come l’autore dei tutorial tech più “chiacchierati” dell’internet italiano. Ma perché si parla così tanto dei tutorial di Salvatore? Cos’hanno di tanto particolare? E soprattutto perché leggo spesso commenti di scherno rispetto agli articoli che posta sui suoi profili social?

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla

Il blog di Salvatore è Aranzulla.it, già sottodominio di Virgilio, oggi indipendente e collegato al network di siti web che contribuiscono all’audience de Il Messaggero. È il primo tech blog italiano, con una crescita fondamentalmente inarrestabile nel corso della pandemia. Il traffico stimato con Semrush è talmente alto che non riesco nemmeno a pronunciarlo quel numero.

Guarda qua:

traffico stimato per aranzulla.it

traffico stimato per aranzulla.it con Semrush

E quindi penserai che le malevolezze nei confronti di Salvatore siano inquadrabili come un fenomeno di invidia sociale. Insomma, lui ha successo, lui fa più traffico di tutti, quindi il blogger medio tenderà a provare antipatia a prescindere. Ma se è vero che le persone di successo fanno un po’ questo effetto, il caso di Salvatore Aranzulla è diverso, perché al di là dei segreti e delle leggende che gli girano intorno, quel ragazzo è un maledetto genio.

 

Due volte geniale

L’altro giorno ho assistito all’ennesima riprova della sua genialità. Un contenuto condiviso su facebook dal titolo Come impostare la sveglia, ha generato il solito putiferio di commenti, il cui sotto testo era “ma che banalità è questa?“, com’è possibile che il principale tech blogger italiano scriva contenuti su come impostare la sveglia o come spegnere l’iPhone?

I più evoluti avranno pensato, visto che la chiave “come impostare la sveglia” ha un volume di appena 320 ricerche mensili, perché scriverci un articolo? non sarebbe stato meglio aggredire una keyword più ricercata?

Dunque, intanto la chiave fa riferimento a un corpus di keywords correlate il cui volume totale è di 182.6k ricerche mensili. A questo aggiungi che la partita viene giocata praticamente senza competizione, perché nessuno scriverebbe un intero articolo di blog su questo argomento, ritenendolo poco significativo. Già solo per questo Salvatore è un maledetto genio.

Come se non bastasse, lo stesso articolo viene condiviso su facebook generando un comment bait paragonabile a quello dei grandi giornali generalisti italiani, con la differenza che questi ultimi hanno una squadra di social media manager che progettano titoli e descrizioni acchiappa-click appositamente per i social network, mentre Salvatore non fa altro che condividere il link all’articolo su come impostare la sveglia… e basta. Nessuna descrizione. La foto d’anteprima è una banale immagine di stock.

Giorni fa, in relazione a quel post ho postato così:

Salvatore Aranzulla è geniale due volte, la prima è perché si posiziona su Google con guide utili a tanti, ma che a nessuno verrebbe in mente di realizzare. La seconda è perché gli basta prendere lo stesso contenuto e condividerlo su facebook così com’è, per generare un comment bait che gli altri se lo sognano.

 

Utile a tanti, ma nessuno lo sa…

Si è detto mille volte, ma mi sembra opportuno ripeterlo anche qui. Mia madre ha settant’anni e potrebbe effettivamente avere difficoltà di qualche tipo a impostare la sveglia sul cellulare. Chi banalizza l’approccio di Salvatore alla pianificazione editoriale non capisce la più semplice delle verità: l’Italia è un paese popolato principalmente da persone anziane, molte delle quali hanno ancora oggi grosse difficoltà per fare cose che reputeremmo “banali”. Salvatore Aranzulla risponde a queste persone, ma anche a tantissime altre, perché diciamolo, chi di noi non si è mai trovato a leggere una sua guida per risolvere un problema pratico almeno una volta?

Salvatore Aranzulla ci fa capire quanto siamo presuntuosi, ignoranti e saccenti. E lo fa con quel sorriso impenetrabile, nascosto dietro quegli occhiali da nerd gentile e un po’ impacciato. Ricordo ancora quando anni fa ebbi il piacere di incontrarlo a Milano per una conferenza. Sembrava quasi fuori posto tra tutti i pavoni che giravano per quei corridoi.

Era semplice, come le guide che scrive.

Poi vabbè, a un certo punto gli è partita la brocca per il body building e le foto a bordo piscina… però vabbè, a ciascuno le proprie debolezze…

 

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