Quando (NON) preoccuparsi della SEO negativa

La Negative SEO è l’attività sviluppata da (o per conto di) un concorrente allo scopo di minare la reputazione di un sito web agli occhi del motore di ricerca. Richiede che vengano prodotti numerosi backlink spam verso il sito web da penalizzare.

seo negativa

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Nella maggior parte casi però si scambiano le normali attività di crawling del “sottobosco” web per azioni di SEO negativa. Oggi proviamo a fare il punto su situazioni di apparente SEO negativa che si verificano praticamente sempre e che in realtà non incidono sulla visibilità del tuo sito web nei motori di ricerca.

 

Guardare i backlink con la Search Console

Se ti stai chiedendo come studiare il profilo backlink del tuo sito web, tieni presente che sebbene io abbia a disposizione Semrush, preferisco quasi sempre guardare i backlink direttamente attraverso la Search Console, perché intanto posso essere certo che Google veda effettivamente quei siti web di riferimento.

Ora, studiando profili backlink da tanti anni e su qualunque genere di sito web, mi sono accorto che esistono almeno due tipologie di referral davvero troppo frequenti per far riferimento a pratiche di SEO negativa.

 

I bot vari ed eventuali

Come accennavo, il web è pieno zeppo di bot che percorrono la rete in lungo e in largo assorbendo enormi quantità di pagine web per le finalità più disparate. Le pagine assorbite finiscono a popolare le statistiche dei siti web come siteprice.org (un calcolatore di valore economico), progetti come Madvix che fanno riferimento a una rete gigantesca di web directory o bot statistici come Similars.net che hanno invece il compito di raccogliere informazioni per le campagne di web marketing.

Gli stessi Semrush, aHrefs, Moz e via dicendo, hanno bot che fanno esattamente questo, ma a differenza di Similars non rilasciano in giro backlink verso il tuo sito web. Tutti i siti web sopra citati insieme a tantissimi altri che arrivano addirittura a pubblicare copie esatte di molte (o di tutte le) pagine del tuo sito web, costituiscono in realtà un importante sottobosco di backlink che Google senz’altro vede, ma di cui non tiene conto rispetto alla valutazione del ranking. Anzi, in effetti credo che Google si aspetti di trovare questi backlink dopo qualche tempo che il sito web è online. Se dunque vai sistematicamente a disconoscerli con il Disavow tool, rischi di togliere a Google la percezione che il tuo sito web valga la pena di essere masticato dall’internet.

Cosa dobbiamo fare dunque con questi backlink e con i siti web che ci copiano le pagine? Niente, assolutamente niente. Non c’è alcuna malafede nel 99% dei casi, altrimenti dovremmo pensare che i SEO vengano pagati per far penalizzare perfino il sito della parrocchia di Canicattì.

 

Quando fare attenzione

Ci sono due casi in cui è opportuno fare attenzione, sebbene anche qui propongo un approccio molto cauto all’utilizzo del Disavow. Il primo riguarda i siti web segnalati per la provenienza di un backlink, ma non (più) raggiungibili, il secondo riguarda backlink provenienti da siti web per adulti.

Nel primo caso ci sono due possibilità, la prima è che ti abbiano lanciato backlink da siti con contenuto spam, abbiano atteso il caching di Google e poi abbiano rimosso il sito web in modo da rendere inutile il disavow. Questa pratica utilizza (e reitera) l’effetto Ghost link per lanciare segnali negativi verso il tuo sito web. La seconda possibilità in questo caso è che il sito web faccia riferimento a un bot innocuo e semplicemente non raggiungibile dalla posizione in cui ti trovi, per impostazioni server. Per esperienza, questa seconda opzione è più probabile della prima, anche perché mi risulta difficile immaginare che una pratica tanto spietata come la negative SEO con i ghost link venga rivolta contro progetti web tutto sommato modesti, come spesso mi capita di constatare. Insomma, non siamo paranoici!

Il secondo caso è invece più serio, soprattutto se il sito web da cui provengono i backlink ricopia interamente le pagine del tuo sito web modificandone a tratti il testo integrando termini adult o spam di altro genere. Questa è SEO negativa a tutti gli effetti e il disavow tool ci sta tutto.

In definitiva occorre valutare caso per caso senza essere paranoici e senza avere il “grilletto facile” col disavow tool. Se hai esperienze in merito mi piacerebbe leggerle, magari in un commento, qui sotto.

 

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