Se stai cercando lavoro nel digital

Alcune settimane fa mi ha molto colpito il post di una collega SEO con 15 anni di esperienza che si è trovata in difficoltà, non riuscendo a trovare lavoro. Uno sfogo triste, ma utile per molti versi, anche per sensibilizzare la community sul fatto che siamo tutti diversi.

Ed è proprio a partire da questa considerazione che vorrei pormi un quesito utile tanto per chi ha vent’anni, quanto per chi ne ha cinquanta: Come trovare lavoro nel digital?

Intanto chi sei, soprattutto quando sei?

Non tutti sono pronti a sorprenderci avviando progetti personali o mettendosi in proprio per staccare a morsi il pezzo di mondo che meritano. Cioè, qualcuno poi lo fa, ma per arrivarci ha bisogno di realizzare quel tratto identitario che va al di là di ciò che si è sempre stati convionti di essere. E ci vuole tempo, almeno per me è stato così. Insomma, alcuni passano da bruco a farfalla in cinque minuti, altri in 10 o vent’anni, altri ancora in diverse incarnazioni.

Quando sei molto giovane

Ho una nipote col mio stesso cognome che si è appena diplomata in una scuola prestigiosa di grafica a Roma ed è in cerca del primo impiego. È molto brava (ho visto il portfolio), ma se la incontrate, per piacere, non chiedetele se è una mia parente, perché la mettereste in imbarazzo, anzi no, la fareste proprio arrabbiare.

Voglio farcela con le mie forze! Non voglio essere raccomandata! Così ha detto a suo padre quando lui incautamente le ha confidato di avermi chiesto di far girare il suo curriculum. Ed ecco che Il buon Francesco Margherita si è trasformato nel concessore di favori, nel politico di turno, nel faccendiere prevaricatore che impone la propria autorità nello spietato mondo degli affari.

E niente, mi fa troppo ridere questa cosa…

Ragazzi, ma neanche per idea, anzi, sono felice di dire che questo mondo è meravigliosamente e insidiosamente meritocratico. Al massimo potrò fare qualche segnalazione, ma le agenzie di comunicazione non assumono persone solo per il cognome, perché per uno stipendio da 1600 euro, un dipendente deve produrre 10.000 euro di fatturato al mese, ergo assumere in Italia è un investimento.

Le raccomandazioni sono finite da decenni e credo che il fenomeno si allarghi via via anche al settore pubblico a cui si accede per concorso. Quando le risorse scarseggiano, fare “favori” diventa sconveniente. È un bel tratto dei tempi in cui viviamo. Almeno questo. 🙂

Se dunque sei molto giovane dacci dentro, perché stavolta è davvero tutto nelle tue mani. Studia, preparati, verticalizzati, ma allarga anche le competenze quanto basta per comprendere il lavoro di chi siederà alla scrivania di fianco alla tua. Questo non è un mondo per fancazzisti, che certamente ci sono.

Quando NON sei molto giovane

Se hai superato una certa e non hai costruito una professionalità tale da tenerti a galla, in genere ci sono due possibilità:

  • Non sei mai stato un granché (o ne sei convinto)
  • Sei bravo, ma lo fai nel modo sbagliato, oppure hai un altro tipo di ostacolo

Ora, mi rendo conto che questa situazione è difficile da affrontare senza salire in cattedra, e credetemi non voglio farlo, ma intanto là fuori c’è gente che brava non è, ma fa soldi a palate, perché sa vendersi bene. Queste persone non sanno fare due più due, o meglio credono che faccia tre o sette e non li convincerai mai del contrario. Di contro ci sono altri che invece sanno quanto fa due più due, ma non te lo dicono per paura di sbagliare. Restano a casa a invecchiare (male), finché non esplodono in sfoghi sui social, che quando va tutto bene riescono a infonderti un po’ di coraggio. A queste persone dico: vi serve “cazzimma”.

La cazzimma è un termine napoletano che indica la capacità sfidante di manifestarsi al mondo, senza necessariamente prevaricare. È quella caratteristica degli insegnanti “cattivi” che però alla fine te li ricordi con affetto. È quella del calciatore che entra duro, ma regolare in contrasto con l’avversario per rubare palla. Ce l’hai la cazzimma?

Infine ci sono quelli bloccati proprio a livello di evoluzione personale. Una persona molto vicina a me guadagna 800 euro al mese come dipendente e vive in grosse difficoltà. Potrebbe guadagnare più del doppio senza problemi mettendosi in proprio – e sarebbe facilissimo – ma non è pronta. Conosco persone con disagi fisici che valgono tantissimo e ne sono consapevoli, ma che non riescono ad affermarsi proprio a causa di come vivono il proprio disagio. Ci si abbrutisce, si risponde male agli altri, ci si chiude.

Purtroppo a questi ultimi non posso dir niente, perché siamo tutti su una ruota che gira all’infinito. Anzi, semmai una cosa la dico: cercate di vedere la ruota per come si muove.

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