Software e Tool per il business

Berardo Mannelli

Bernardo Mannelli

Bernardo Mannelli, Digital marketing manager, si occupa di digital transformation nelle aziende e di comunicazione sia digitale che offline. Giacché il suo super potere è trovare soluzioni di business attraverso l’utilizzo di software a budget contenuti, gli ho chiesto di svelarci alcuni “trucchi” del mestiere, oltre che di raccontarci del suo ultimo libro sull’argomento.

 

Ciao Bernardo, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?

Successivamente alla fatica del libro mi sto concentrando sull’ecosistema proveniente dal blog, insieme alla redazione stiamo puntando a diventare il punto di riferimento in Italia per la ricerca di software “easy to use” per piccoli business. Oltre quindi al consueto certosino lavoro sulle recensioni stiamo preprando per il 2022 alcuni progetti side che amplieranno ancora di più l’offerta: consulenze ad hoc sul mondo no code ed un coinvolgimento di alcuni creator per la messa online di un database strutturato dei software.

 

Quali sono invece i focus del tuo libro “software e tool per il business”?

Con l’editore abbiamo riflettuto sul fatto che esistono moltissimi manuali sulla teoria nel digital, ma pochi che affrontassero la parte pratica. Lo spirito che ha guidato il libro è lo stesso di toolperstartup.com: fornire un orientamento rispetto alla gigantesca offerta che il mercato dei software propone. Perché se è certamente un bene avere a disposizione una scelta così ampia, occorre poi sapere come selezionare. Il libro vuole quindi affrontare il tema della ricerca dei software con un approccio unico: prima fornire un impianto teorico, poi in modo granulare andare in profondità, fino, naturalmente a proporre una scelta di tool: sono oltre 500!

 

Quali sono i problemi pratici che ti proponi di risolvere con questo libro?

Senza voler fare il paladino delle startup o delle piccole imprese, il mondo del business ha ormai acquisito una certa consapevolezza delle potenzialità del digitale (sì, forse anche in Italia), ma quando si arriva a dover scegliere gli strumenti per portare a terra le nostre strategie digitali, iniziano i problemi: quali selezionare? Quali mantenere? Quali utilizzare nella modalità gratuita e quali invece acquistare? In molte realtà lo stack tecnologico dell’impresa è demandato in toto al consulente, anche se è ormai diventato quasi un asset aziendale, le aziende non possono più non guardare a questo ambito con l’occhio imprenditoriale e con l’approccio da startup: agile, flessibile, misurabile.

 

Quali sono le figure professionali che se ne avvantaggeranno maggiormente?

In prima battuta penso certamente a quegli imprenditori illuminati che vogliono mantenere un controllo sulle attività della propria impresa, poi anche ai consulenti che vogliono offrire un servizio più completo ai propri clienti, ma anche a founder di startup, studenti, o chiunque voglia approcciarsi al mondo dei software in mondo strutturato e articolato.

 

Cosa significa fare innovazione in azienda?

Certamente non fermarsi alle prime difficoltà. Sentiamo sempre parlare di quanto è bello fare innovazione ma mai delle difficoltà che si incontrano in questo processo. Gli imprenditori con cui mi sono confrontato sempre più spesso sono consapevoli delle opportunità ma si trovano di fronte un muro di difficoltà. In questo senso i consulenti dovrebbero dare una mano, credo sia soprattutto una questione di linguaggio. Infine l’aggiornamento è importante: capire a fondo i processi e i flussi di lavoro, per poi andare a ottimizzarli.

 

In ultimo, come restare aggiornati su queste tematiche?

Evito la promozione di del mio blog, lì si trovano più che altro software “pronti all’uso”, considero il no code uno dei trend del 2022, quindi consiglio di farsi un giro su Twitter, dove la community no code è molto attiva per avere un’idea della portata del fenomeno e per rimanere aggiornati sulle ultime novità. Poi mi sento di consigliare i blog dei software che, seppur con un approccio molto promozionale, informano e “educano” alle tematiche digitali. Per esempio un tool di email marketing pubblicherà ricerche su quell’ambito, un tool di editing video sui trend nei video, e così via.

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