Testo e link a fondo pagina, sono davvero utili?

Quante volte ti sei chiesto se abbiano senso cose come i testi posizionati al fondo delle pagine di categoria nei siti e-commerce, oppure gli specchietti nel pre-footer con i link verso categorie o altre pagine correlate, o ancora cose come il menu principale replicato nel footer.

link interni e testo a fondo pagina

link interni e testo a fondo pagina

Insomma, quanta importanza viene data a questi elementi che pure non sono immediatamente visibili, ma che talvolta richiedono grossi scroll per essere raggiunti? Quando mi pongo queste domande, resto spesso sorpreso nel guardarmi intorno e scoprire che esistono opinioni molto nette in proposito, probabilmente guidate da esperienze personali o nei casi peggiori da credenze religiose, vai a capire. Fatto sta, che colleghi più o meno bravi passano dal dire che il testo a fondo pagina negli shop online è del tutto inutile al magnificare l’utilità della replicazione del menu principale nel footer.

Altri sostengono (pure a ragione) che Googlebot segue i link nel footer – e nelle parti basse in genere – ma non ne tiene conto per stabilire il rapporto di forza tra le pagine e quindi per “spingere” internamente le pagine obiettivo.

Da cui la domanda: ma quelli che sostengono con fermezza una cosa o l’altra, su quanti siti web hanno messo le mani? Con quali brand e su quali volumi di traffico si sono trovati a operare?

Se lavoro su due siti e-commerce in segmenti diversi, che hanno entrambi il testo a fondo pagina, posso avere riscontri e risultati molto diversi. Faccio un esempio:

Sito A: shop online di filati

Si è lavorato molto bene per sviluppare testi al fondo del listato dei prodotti nelle pagine di categoria e come risultato, TUTTE le pagine di categoria interessate da queste attività editoriali hanno visto crescere la visibilità negli ultimi 6 mesi.

Sito B: shop online di borse

Anche in questo caso si è proceduto a una redazione di testi per dare più informazioni sui prodotti in vendita, ma a fronte di questo intervento non ci sono stati miglioramenti sensibili nel posizionamento e nel traffico.

 

E quindi?

I due siti web sono molto diversi, perché il primo è  quello di un produttore di filati che ha scritto i testi di suo pugno, fornendo specifiche sul suo prodotto e su quello che ci si può fare. Il secondo sito web invece fa riferimento a un rivenditore di borse prodotte da terzi, quindi parliamo di prodotti che si trovano anche altrove. In questo caso i testi sono sviluppati da un copy.

Notate niente di strano? Dove voglio arrivare? E se per caso il discrimine non fosse sempre la posizione del testo in pagina, ma l’intero contesto in cui il testo va ad innestarsi? C’entreranno qualcosa aspetti come la dimensione del testo, l’aspetto complessivo dell’area testuale, il numero di articoli listati per pagina e soprattutto l’interesse che gli utenti possono avere nel leggerlo?

Ha dunque senso immaginare che un testo utile per favorire le scelte di chi fa handmade con prodotti venduti esclusivamente su quella pagina, sia più interessante di un testo che descrive genericamente borse reperibili su altri 100 siti web dello stesso tipo.

E in effetti, cosa ci vuoi scrivere sulle borse di questo o di quel brand per facilitare l’acquisto? Vuoi parlare dei pantaloni e delle giacche con cui abbinarle e che non vendi? Non avrebbe nemmeno senso, perché in linea di principio uno shop online di borse NON è un blog sulle tendenze moda. Gli utenti, certe informazioni, le cercano altrove.

 

Conclusioni

È quindi sostanzialmente dipende. Sì, ancora una volta, dipende. Ritengo sia piuttosto miope pensare bene o male della resa di un testo o di altri elementi presenti a fondo pagina, senza tener conto del contesto in cui si pone quell’elemento. Non è questione di quanto sia immediatamente visibile, ma di cosa c’è scritto, di dove un certo link interno conduce, di cosa interessa al pubblico di riferimento di un certo sito web, dell’aspetto complessivo della pagina.

Dobbiamo smetterla di pensare in termini meccanicistici (e booleani) e dire che quella roba fatta in quel modo funziona sempre o mai. Dobbiamo abbracciare la complessità dei comportamenti umani e imparare a compenetrarci in essi.

Altrimenti la nostra SEO sarà goffa e prevedibile.

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