Digital Detox, l’anello mancante tra l’indice e lo smartphone

Alessio Carciofi

Alessio Carciofi

Quello che segue è il resoconto di una skypecall con Alessio Carciofi, un noto conferenziere e consulente di marketing digitale nel settore turistico. Ci siamo sentiti qualche settimana fa per il tempo di una lunga chiacchierata sui motivi per cui molte persone si trovano in pesante affanno proprio a causa di quelle tecnologie che dovrebbero alleggerirci dal carico di lavoro e collegarci rendendo gli scambi più facili e immediati. Qualcosa è andato storto e Alessio ha ha deciso di ragionarci sopra per un po’.

Dati alla mano ha studiato alcune proposte per restituire alle tecnologie digitali quella dimensione di utilità che dovevano (che dovrebbero) avere e che invece viene sedotta e stuprata da meccanismi striscianti, alimentati da logiche di business da un lato e tendenza autodistruttiva dall’altro. Sì, è possibile innescarla, anzi, lo facciamo in ogni momento.

È in uscita il libro Digital Detox: Focus & Produttività nell’era delle distrazioni digitali. Il testo orientato al business, non spiegherà semplicemente come ottimizzare il tempo di lavoro, ma proprio come sopravvivere nell’era delle distrazioni digitali attraverso una nuova metodologia di lavoro che va dal time management al focus management.

 

Gestione dell’attenzione

Secondo Alessio, il futuro del business dovrà vedere uno spostamento d’attenzione dalla gestione del tempo alla gestione dell’attenzione. Il tempo (a parte che tecnicamente non esiste) non è più una metrica tale da definire la quantità e la qualità del lavoro svolto. Nell’era in cui passi minuti interminabili a controllare la posta, rispondere al messaggino su Whattsapp e a chattare su facebook, lavorare 8 ore o 4 può non fare alcuna differenza, perché il tempo ormai è un gas molto infiammabile e basta un niente perché si bruci e ti svanisca tra le mani. Abbassi un secondo lo sguardo e quando rialzi la testa è già passata una settimana… e la produttività? Tutto in fumo. Ha ragione Alessio, occorre puntare all’attenzione, il multitasking NON ESISTE! Dobbiamo assolutamente tornare al monotasking. Ne parlavo già prima di sapere cosa ne pensasse, quando ho scritto sul come risparmiare tempo.

 

Come superare il multitasking?

È molto semplice, togli tutte le notifiche da facebook, fallo ora. Tra le abitudini peggiori legate all’uso dello smartphone c’è quella di svegliarsi e controllarlo subito per vedere cosa è successo. Ora, a parte che se guardi il telefono appena sveglio ti bruci retina, cornee e cervello, cosa accidenti hai di così urgente da controllare sul telefono ogni mattina alle 7:00? A meno che tu non stia progettando rivolte o altre cose socialmente scomode, che ne pensi di dedicare a te stesso la prima ora del mattino?

Il 70% si sveglia e consulta lo smartphone entro 30 minuti, il 63% la sera. Siamo i più web tossici a livello europeo. Il consumo generale diminuisce del 5.7% Gli acquisti tecnologici sono cresciuti del + 191%. Significa che in Italia compriamo meno pane e più iPhone, ma così non è un modo per stare più insieme… è una maledetta gabbia.

 

Penso di poter migliorare ancora tanto, dopo aver tolto le notifiche sul cellulare, cosa mi consigli?

Andare in bagno senza telefono. È arrivato il momento di ricominciare a leggere le etichette dei detersivi! La prima ora del giorno è sacra e va dedicata a se stessi. Svegliarsi presto al mattino e una buona abitudine per chi ha un bioritmo tale da non fargli percepire la “levataccia”, altrimenti (al contrario) svegliarsi anche tardi può andar bene per chi trova più fruttuoso lavorare di notte, ma quel che conta in ogni caso è trovare la concentrazione per far bene senza disperdere energia come un colabrodo. Ragionare su se stessi in questi termini pone l’attenzione sull’energy management. La gestione della propria energia.

E già a questo punto vedi come Alessio pende una deriva sui temi della meditazione e della trascendenza, argomenti tutt’altro che “fricchettoni” e sempre più rilevanti, perché Focus non significa prestare attenzione ad un oggetto esterno di nostro interesse, ma prestare attenzione a noi stessi, guardare dentro, dove ogni cosa nasce.

C’è un’ora sacra al mattino, non dimenticarlo.

 

Il digital detox è un obiettivo auspicabile per tutti o in particolar modo per chi lavora nel web?

Digital detox non significa sconnettersi, ma trovare un equilibrio, in particolar modo per gli addicted. Riguarda assolutamente tutti. Anche le aziende devono ragionare in questi termini.

Occorre una Digital corporate responsibility. Non è possibile che le persone lavorino anche di notte per rispondere ai commenti su Facebook. Fuori dall’Italia si chiede il diritto di non rispondere alle email fuori dall’orario di lavoro. Si tratta di recuperare produttività attraverso il benessere digitale.

 

La connessione free in albergo è un must have. Esistono strutture ricettive “attrezzate” per il digital detox?

Gli hotel devono avere il wi fi. Se vogliono specializzarsi possono avere ambienti che di base sono silenziosi, magari con musica particolare. È una specie di sala fumatori al contrario, concepita per chi non vuole “fumare”. Un giorno i ristoranti avranno il wi fi ma disincentiveranno l’utilizzo dello smartphone. Resterà il silenzio come valore e si creeranno ambienti sospesi. Il business è nella scondivisione (Montemagno). Dobbiamo riscoprire la capacità e il gusto di essere solo noi stessi.

 

In conclusione, si sta meglio adesso o si stava meglio quando si stava “peggio”?

Ti saluto con questa risposta “illuminata” di Alessio, che non ha bisogno di commenti:

Sì è sempre stati meglio nel qui ed ora.

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