La chiacchiera con Marco Loguercio

Marco-Loguercio

Marco Loguercio

Marco Loguercio è l’amministratore di Find, una delle realtà più fike nel panorama del marketing digitale nostrano. Ho avuto l’onore e il piacere di incontrarlo pur di sfuggita allo iab Forum qualche giorno fa. Un incontro a cui fa seguito questa chiacchierata, che ho il piacere di presentarvi.

Ciao Marco, qual è l’errore più bello che hai fatto sul lavoro?

Ritengo che l’errore sia parte fondamentale del processo di apprendimento e per questo non vada demonizzato quando fatto in buona fede, nel tentativo di migliorare. Io non sono nato imprenditore e prima in SEMS e adesso in FIND sono stato e sono tutt’ora tutt’altro che immune da errori, proprio perché in alcune situazioni devi sbatterci la testa prima di capire. Gli errori più “belli” forse sono stati con alcune persone, che avevo sottovalutato ma che, alla prova dei fatti, si sono dimostrate dei veri campioni.

Ci sono differenze tra un imprenditore e un libero professionista che lavorano sul web?

La prima differenza che mi viene in mente, avendo vissuto entrambe le esperienze, è indipendente dal Web ed è il peso che hai sulle spalle. Se sei un libero professionista devi pensare ogni mese a come tirare avanti la baracca, per te e per l’eventuale famiglia che dovesse dipendere da te, facendo sempre gli scongiuri di non ammalarti, che non ti arrivino cartelle pazze e via elencando. 

Quando sei un imprenditore, oltre alla tua famiglia, hai sulle spalle anche i tuoi dipendenti e le loro eventuali famiglie. E questa è una responsabilità che solo chi ci è passato può realmente comprendere.

Da chi è composto e come si mette insieme il team di lavoro ideale?

Negli anni, facendo anche molti errori, ho imparato che, per assemblare il team di lavoro ideale, più che le singole skill devi capire come la persona potrebbe andare a inserirsi in un team e se questa persona, alla fine, sia adatta a lavorare in gruppo o sia un solista. In un team devi sacrificare le tue ambizioni personali in nome del lavoro di squadra, devi pensare a te ma anche agli altri, darti da fare anche per aiutare i tuoi colleghi, devi sapere condividere ciò che sai e apprendere ciò che gli altri possono insegnarti. In questi anni ho conosciuto tanti “fuoriclasse” inadatti però a un lavoro di squadra.

Oggi quando assumo guardo quindi sì alle competenze specifiche, ma soprattutto ai valori che guidano una persona, alla reale passione che ci mette (a parole siamo tutti appassionati, ma i fatti spesso ci smentiscono), agli obiettivi di crescita che vuole perseguire da solo e con l’aiuto dell’agenzia e a come si rapporta con gli altri.

Fondamentale poi in un team è la figura del team leader. Non basta un job title calato dall’alto, questa persona deve avere il rispetto e l’ammirazione della squadra, oltre ovviamente alle competenze del caso.

Quanto del successo di un business è frutto di una buona strategia e quanto del fattore “C”?

I latini solevano dire “faber est suae quisque fortunae”, ognuno è artefice del proprio destino. Diciamo che il fattore “C” è l’elemento in più che ti può aiutare e che magari in alcune situazioni ti semplifica la vita, ma non puoi sperare solo in quello, il fattore “C” devi anche sapertelo guadagnare, meritare e sfruttare al meglio.

Io ne ho avuti un paio, nel trovare alcune persone chiave e nell’acquisire determinati clienti. Ma, guardando attentamente, alla fine quelle situazioni si sono verificate perché avevo preparato bene il terreno.

Da cosa capisci subito se un’azienda comunica in modo corretto la propria presenza online?

La risposta che mi viene di getto è se mi fa capire subito di cosa si occupi e, soprattutto, quale sia per me il valore delle sue soluzioni o dei suoi prodotti. Sono in poche quelle che realmente ci riescono.

Dove ti piacerebbe vivere? (e cosa ti piacerebbe fare?)

Sono nato e cresciuto a Brunico, piccolo e ridente comune altoatesino che, in questi ultimi anni, diverse statistiche hanno indicato come quello dove si vive meglio in Italia. Da questa introduzione si può capire facilmente quindi dove vorrei (tornare a) vivere☺

Cosa mi piacerebbe fare? Su questo sono fortunato, perché sto già facendo ciò che mi piace: il mio lavoro nel search marketing è la mia passione.

Come vedi il nostro mondo tra vent’anni?

Sono appassionato di tecnologia e quindi lo vedo ipertecnologico. Attenzione però: non sto parlando di auto volanti né di auto che si guidano da sole perché, per quanto soprattutto per queste ultime la tecnologia sia a uno stato avanzato, l’adozione sarà molto rallentata dalla burocrazia. Lo vedo come un mondo dove la tecnologia ci semplificherà ulteriormente la vita senza però renderci impersonali o alienarci dal mondo in cui viviamo. Nella speranza che non ci impigrisca☺

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